Dal 10 al 16 febbraio scorso sul vulcano Stromboli è stata osservata una intensa attività eruttiva con attività di spattering dall’area craterica settentrionale con la produzione di un accumulo lavico. La frequenza oraria totale è stata oscillante tra valori medi (8-13 eventi/h). L’intensità delle esplosioni è stata bassa e media. I parametri sismologici monitorati non mostrano variazioni significative. E’ quanto emerge dal bollettino settimanale sull'attività dello Stromboli emesso dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno mostrato variazioni significative nel corso dell’ultima settimana. L’attività termica osservata da satellite in area sommitale è stata generalmente di livello basso. Gli scenari attesi, secondo il bollettino, è un’attività persistente di tipo stromboliano di intensità ordinaria accoppiata a colate laviche lungo la Sciara del Fuoco da tracimazione dai crateri. L'attività può essere accompagnata da crolli di roccia o valanghe di detrito lungo la Sciara del Fuoco e da potenziali esplosioni idro-magmatiche per interazione tra lava e mare con lancio di blocchi fino a qualche centinaio di metri dalla costa e dispersione di gas e/o cenere vulcanica. Non è possibile escludere il verificarsi di esplosioni di intensità maggiore dell’ordinario.