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Dal Comune al Governo, attraverso il commissario. Passa di mano la gestione della principale opera pubblica, al momento la più importante realizzata in città dai tempi dell’autostrada. Il nuovo porto di Tremestieri passa sotto il controllo gestionale dell’ing. Francesco Di Sarcina, scelto da Roma per poter portare a termine entro il 2026 l’infrastruttura che tanto ha fatto penare negli ultimi dieci anni. Venerdì il passaggio di consegne simbolico tra il sindaco Federico Basile e il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Catania e Augusta che segna l’uscita di scena del Comune che, a sua volta, aveva ricevuto dalla Prefettura l’incarico di stazione appaltante.
Un cambio della guardia che arriva a valle di una serie di interventi, fra gli altri del senatore Nino Germanà e della sottosegretaria Matilde Siracusano, che hanno portato il Consiglio dei ministri a prendere questa decisione il 5 dicembre scorso. Una decisione mal digerita da Palazzo Zanca, specie dopo che erano state superate le sabbie mobili del finanziamento dell’opera i cui costi erano cresciuti di una quarantina di milioni, fondi che sono stati “recuperati” dal ministero dei Trasporti, dalla Regione e dall’Autorità di sistema. Anche se Di Sarcina ha ricevuto formalmente l’incarico solo da pochi giorni, ha potuto già studiare la situazione dell’appalto da 112 milioni di euro.
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