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Sono state emesse due sentenze di assoluzione nei confronti di altrettanti imputati del reato di maltrattamenti in famiglia. Il primo procedimento vedeva alla sbarra un 37enne residente a Naso, chiamato a rispondere di ripetute minacce, umiliazioni nonché atti di violenza fisica e psicologica a danno della moglie, con l’aggravante di aver perpetrato tali condotte anche alla presenza dei figli minorenni. Nei confronti dell’imputato, difeso dall’avvocata Marilena Bonfiglio, a fronte della richiesta a tre anni e otto mesi di reclusione avanzata dal pubblico ministero, il giudice del Tribunale di Patti Gianluca Corona ha pronunciato sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste», disponendo invece il non luogo a procedere per remissione di querela relativamente ad una seconda ipotesi di lesioni personali ai danni di un’altra donna. Nello stesso procedimento era imputato anche un 31enne per il quale è stata accertata l’intervenuta prescrizione dell’ipotesi di reato di minaccia.
Il secondo giudizio ha visto invece assolto un 34enne di nazionalità marocchina, domiciliato a Santo Stefano di Camastra. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe ripetutamente preso di mira la compagna convivente con ingiurie, maltrattamenti, percosse e minacce di morte. Fatti che sarebbero stati commessi anche di fronte ai figli minorenni della coppia e persino quando la donna si trovava in stato di gravidanza. La giudice Eleonora Vona ha però escluso la responsabilità dell’imputato, difeso dagli avvocati Emidio Riolo e Salvatore Saia, «perché il fatto non sussiste». In entrambi i casi le motivazioni entro 90 giorni.
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