Messina, il Piano strategico di Basile in sei mosse: dalle Botteghe del Sapere alla Casa Museo Antonello
Per costruire un futuro prospero alla città, è necessario predisporre azioni di breve, medio e lungo periodo. Valorizzare i punti di forza e superare quelli deboli. Ma, soprattutto, dare concretezza ai progetti predisposti. Ed ecco, quindi, che il “Piano strategico” riveste un’importanza capitale per il presente e il futuro di Messina. E non solo, perché ad esso si accompagnano altri termini: “Urbano, Metropolitano e dell’Area dello Stretto”, sintetizzati dall’acronimo Psum. Il primo «in quanto mappa di navigazione strategica per i Dipartimenti del Comune che dovranno orientare le proprie politiche verso la sinergia strategica per obiettivi condivisi»; il secondo quale «Strumento innovativo di governance che fa riferimento al territorio comunale tenendo conto anche dell’influenza dell’area vasta di riferimento reale»; l’ultimo «concepito come naturale superamento dei confini amministrativi, ponendo al centro la storica relazione tra le sponde siculo e calabra«, in cui Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni vengono considerate unica conurbazione. Obiettivi, strategie, attività e Progetti Bandiera contenuti nel documento di oltre 400 pagine sono il frutto di una proposta adottata con deliberazione di Giunta del 26 novembre scorso. I cittadini erano stati invitati a partecipare all’evento pubblico di presentazione e approfondimento della proposta del Psum il 14 gennaio scorso, nel Salone delle bandiere di Palazzo Zanca, mentre osservazioni e contributi dovranno essere presentati entro domani, al Comune, tramite posta elettronica oppure ordinaria. Le azioni rilevanti e prioritarie Sono sei e portano il nome di Progetti Bandiera. A partire dalle “Botteghe del sapere di Massa San Nicola”: rientrano nell’ambito dei temi dell’inclusione e dell’innovazione sociale e richiedono una provvista finanziaria di 4 milioni di euro. L’intervento è finalizzato a migliorare l’accesso all’occupazione dei giovani e gruppi svantaggiati in generale, integrando altre “mosse” ideate dall’amministrazione comunale. Allo stesso tempo, si valorizzeranno gli antichi mestieri e l’artigianato della comunità locale, che al giorno d’oggi conta appena 40 residenti. Per fare ciò, verranno sostenute le attività esistenti e create nuove opportunità, così da incrementare sensibilmente i posti di lavoro. Previsto il coinvolgimento di imprenditori, artigiani, associazioni, enti (pubblici e privati), nonché Istituti scolastici per quanto riguarda l’offerta di percorsi personalizzati, in grado di avvicinare gli adolescenti e i giovani al mondo del lavoro, dell’artigianato e delle tradizioni. Le “Botteghe del Sapere” ben si conciliano «con la tradizione artigianale che Massa San Nicola ha saputo esprimere nella storia del borgo, in modo particolare connessa alla produzione di essenze profumate dalla spremitura degli agrumi (“u spiritu”)», si legge nel documento. In rampa di lancio, poi, “I Chioschi sociali di piazza Cairoli”, basati sulla trasformazione di piccole aree, come le edicole, in punti di riferimento per gli abitanti delle aree più periferiche e/o disagiate di Messina, in cui offrire servizi di prossimità attraverso relazioni fondate su solidarietà e fiducia. L’obiettivo del progetto sarà promuovere l’inclusione sociale, migliorare la qualità della vita dei giovani e delle famiglie, creare spazi di aggregazione sicuri e stimolanti. Bisognerà coinvolgere associazioni locali, scuole, parrocchie e Istituzioni per creare laboratori creativi di arte, musica, teatro, scrittura; organizzare tornei sportivi; promuovere corsi di lingue e preparazione agli esami, incontri e workshop con seminari su tematiche sociali, professionali e ambientali. Totale stimato per un chiosco sociale: tra 550 e 930.000 euro. E ancora: “Messina Blu: un Mare di possibilità”, finalizzato a dotare le spiagge di passerelle in legno o materiale antiscivolo, così da permettere ai disabili di raggiungere facilmente la riva, e di sedie anfibie (“Job”) che consentiranno di muoversi sulla sabbia ed entrare in acqua senza difficoltà. Non dovranno mancare servizi igienici e docce accessibili, con spazi ampi, attrezzature adeguate e zone d’ombra con gazebo o tettoie accessibili a tutti. In cantiere pure l’organizzazione di corsi e lezioni di sport acquatici ed eventi per promuovere lo spirito sportivo e l’inclusione mediante il coinvolgimento di associazioni. Costo: fino a 2,2 milioni di euro. E che dire della “Governance turistica”? È un’azione pilastro per consentire lo sviluppo di tutte le progettualità legate al turismo di Messina. Consiste nella progettazione e implementazione di un sistema che sappia creare connessioni tra i diversi attori presenti sul territorio e favorisca l’integrazione tra le progettualità presenti e lo sviluppo sinergico di nuove iniziative. Un possibile brand turistico potrebbe essere “Messina, Città dei fari”, che partendo dalla loro presenza lungo la costa permetterebbe di promuovere un’identità urbana incentrata sulla “luce”, luogo di approdo e incontro di persone, sensibilità, culture e idee. In questo caso, sarebbero necessari fino a 500mila euro. La “Casa Museo Antonello da Messina” prefigura la creazione di uno spazio immersivo e interattivo per rendere fruibile la grande esperienza espressiva di una delle figure più importanti del Rinascimento, attraverso la narrazione della sua storia. Il Museo sorgerà sulle ceneri di un edificio vetusto di proprietà del Comune, ubicato nel quartiere natio di Antonello, a pochissimi metri da quello che si presume sia il sito della sua casa natale. Attualmente, già stanziati 2.850.000 euro per dare concretezza al progetto. Infine, “Messina, la Città che non ti aspetti”, format innovativo e ambizioso, che pone in vetrina le eccellenze legate a vari ambiti, sfruttando strumenti di comunicazione digitale, ossia un sito web e i social network. Sommando ogni voce, il “quantum” essenziale ammonta a circa 650mila euro.