Differenziata, obiettivo ambizioso di Comune e Messinaservizi: «Gestire l’intero ciclo dei rifiuti in città»
Quando gli obiettivi raggiunti sono già importanti, alzare ulteriormente l’asticella è più complicato. Ma è quanto si sono messi in testa di fare tanto il Comune quanto la Messinaservizi a proposito di raccolta differenziata. Il bello di essere tra le città metropolitane con la percentuale più alta del Sud (siamo al 58%) e quella che svetta su tutte in Sicilia è che il proposito non è soltanto differenziare di più, ma differenziare meglio. La qualità del rifiuto differenziato, oltre la quantità. Standard, insomma, sempre più alti, che portano i vertici dei principali consorzi di filiera a considerare Messina un partner istituzionale di primissima fascia. È questa la base di partenza della due giorni fissata per il 20 e il 21 febbraio al Palacultura: “65% e oltre”, il convegno promosso da Messinaservizi e dedicato proprio al confronto sul futuro della gestione dei rifiuti in Sicilia e sulle best practice per il raggiungimento degli obiettivi europei. «Il nostro obiettivo non è più solo raggiungere il 65% – ha esordito il sindaco Federico Basile, ieri mattina, nella conferenza stampa di presentazione –, sebbene si tratti di un traguardo che, fino ad un paio di anni fa, sembrava impossibile da raggiungere. Mi è stato chiesto come mi senta ad essere il sindaco di una città che ha toccato quasi il 60% di raccolta differenziata. Il vero orgoglio è che da Cenerentola della nostra regione siamo diventati un modello non soltanto in Sicilia ma per tutto il Sud Italia. Ed è tutto frutto di un lavoro costante e di una forte determinazione che ha portato la società incaricata a impostare una gestione aziendale in grado di raccogliere questa sfida, con il coinvolgimento diretto dei cittadini». Le sfide, però, adesso sono altre: «È importante sottolineare – ha aggiunto Basile – che un grande volume di ricilo avviene in casa nostra, grazie all’impianto di Pace. Abbiamo creato un sistema circolare, col quale in sostanza la nostra spazzatura ce la gestiamo in casa». E l’obiettivo è che lo si faccia sempre di più: «L’accordo con l’impianto di Termini Imerese, che si occupa di recupero e non di semplice smaltimento – ha spiegato il direttore generale di Messinaservizi, Michele Trimboli –, ci ha già portato ad un risparmio di 1 milione e mezzo nel 2024, che salirà a 3 milioni nel 2025, oltre al fatto che proprio trattandosi di recupero non subiremo l’aumento dell’Iva sui rifiuti, il che significa, a occhio e croce, un ulteriore risparmio di quasi 2 milioni». Risparmi che arrivano nelle tasche dei cittadini, «nasce anche da qui il 33 per cento in meno di Tari», ha rimarcato Basile. Ora l’obiettivo, ha aggiunto la presidente di Messinaservizi, Mariagrazia Interdonato, «è chiudere il ciclo dei rifiuti completamente in house», con altri impianti, di cui uno per l’umido.