La portata del nubifragio che domenica si è abbattuto in poche ore su Messina è resa da un dato: 250 segnalazioni per interventi di protezione civile, da nord a sud. In molti casi si è trattato di problemi minori, ma pur sempre problemi, che in giornate come queste diventano ancora più complessi. Poi ci sono le situazioni più critiche, per le quali servono risorse, sia in termini di mezzi che dal punto di vista finanziario. E su questo aspetto ieri sono arrivate buone notizie da Palermo: l’Autorità di bacino ha stanziato i primi 400 mila euro per gli interventi emergenziali nel territorio messinese. Una boccata d’ossigeno che servirà, ovviamente, solo per i primi provvedimenti tampone. Su quelli più consistenti, che comunque non potranno protrarsi verso un difficilmente sostenibile lungo termine, è intervenuto ieri in sesta commissione consiliare l’assessore alla Difesa del suolo, Francesco Caminiti. Sono tre i fronti principali: torrente Zafferia, dove il fango ha travolto strada e auto in contrada Fornace; contrada Scoppo, a Boccetta; contrada Finanze, a Ponte Schiavo. «Per la messa in sicurezza del torrente Zafferia – ha spiegato Caminiti – abbiamo un progetto da 30 milioni di euro. Circa 30 anni fa in quella contrada fu realizzata una strada di accesso agricolo e fu ridotta la sezione del torrente a un terzo. Nell’immediato opereremo con la risagomatura e interventi che non consentano più il trasporto a valle del materiale detritico. È stata anche individuata un’area privata, in prossimità di alcune serre più a monte, da trasformare in parcheggio per evitare che le auto sostino sul torrente. Nel progetto più complessivo, invece, è previsto un attraversamento importante del torrente e una viabilità alternativa su terreni privati, che ci consentirà di allargare la portata del torrente». Per contrada Scoppo la copertura necessaria è minore, poco meno di 2 milioni di euro, «nelle prossime ore in Giunta approveremo la rimodulazione del progetto, che terrà conto sia della parte bassa che di quella alta del costone». E infine contrada Finanza a Ponte Schiavo, dove si è verificato uno smottamento che ormai, per gli abitanti della zona, è un’inaccettabile abitudine. «Il problema è il percorso che compie l’acqua per arrivare da Pezzolo fino a mare. Una questione che risale all’alluvione del 2009 e sulla quale non si è mai intervenuti radicalmente. L’acqua passa dal sottopasso dell’autostrada e delle Ferrovie e poi attraverso un piccolo canale verso il mare. Abbiamo già allertato Cas e Ferrovie, sono stati effettuati i primi rilievi perché c’è una frana che potrebbe interessare l’autostrada».