Domenica scorsa, 2 febbraio, lo Stretto di Messina è stato attraversato da un sottomarino nucleare americano: l’USS Indiana (SSN-789), sottomarino della nuova classe “Virginia” in dotazione alla marina militare degli Stati Uniti d’America.
Lungo 115 metri con diametro di dieci ed un equipaggio di 134 marinai, l'Indiana ha un dislocamento di 7.800 tonnellate. E' alimentato da un reattore nucleare S9G da 30 Mw in grado di operare per 33 anni senza rifornimento e che gli conferisce una velocità massima di 25 nodi ad una profondità di 240 metri. E' armato con quattro tubi lanciasiluri da 533 mm e con due Virginia Payload Tubes in grado di ospitare sei Tomahawk ciascuno. È la quarta unità della Marina statunitense a prendere il nome del diciannovesimo stato e sarà la prima in servizio attivo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
I sottomarini d'attacco a propulsione nucleare degli Stati Uniti sono progettati per cercare e distruggere sia le controparti nemiche che le navi di superficie. Sono armati con siluri, missili da crociera Tomahawk, supportano le forze speciali ed effettuano missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR). Gli hunter killer della classe Virginia sono realizzati negli impianti della General Dynamics Electric Boat nel Connecticut ed in Virginia, presso gli stabilimenti della Newport News Shipbuilding. Ogni sottomarino ha un costo di 2,7 miliardi di dollari ed implementa diverse innovazioni che migliorano significativamente le capacità di combattimento in ambienti litoranei ed oceanici, con particolare attenzione alle operazioni di supporto alle forze speciali. La sala siluri è stata progettata con il Lock Out Trunk e può essere riconfigurata per ospitare fino a quattro squadre di Navy Seal completamente equipaggiate. I Virginia implementano un sistema di controllo fly-by-wire per una migliore gestione del battello nelle acque poco profonde.
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