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Tassa rifiuti, il Comune di Messina esamina la posizione dei professionisti

La lente d’ingrandimento si sposta sugli studi professionali. La Tari dello scorso anno è stata più leggera del 30% rispetto al 2023 e quella del 2025 potrebbe essere ulteriormente tagliata del 5%. La campagna di verifica della legittima contribuzione di tutti al pagamento del sempre esoso costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti è entrata nel vivo l’anno scorso, con l’emersione dei nuclei familiari non registrati e soprattutto con la caccia alle grandi attività produttive e commerciali della città, oltre che le Istituzioni pubbliche che non fossero in regola per i più svariati motivi. Adesso a essere passati al setaccio saranno gli studi professionali.
Il Comune ha avviato in questi giorni le primissime verifiche sulle dichiarazioni e sui pagamenti degli immobili utilizzati a scopo lavorativo in particolar modo da ingegneri, architetti, commercialisti e avvocati. Palazzo Zanca vuole avere una fotografia fedele del reale utilizzo degli spazi destinati ad uso professionale.
Il pagamento del tributo per coprire il costo dei rifiuti di una abitazione familiare è più basso e calcolato con un diverso metodo da quello di uno studio professionale.

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