Messina

Sabato 01 Febbraio 2025

Raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri, arsenico nelle terre di scavo: la Procura di Messina sequestra due depositi

Il Consorzio costruttore del progetto ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, si legge in una nota, "conferma la correttezza delle procedure seguite per la gestione delle terre e rocce di scavo, secondo quanto previsto nel progetto approvato, in base al quale si stanno realizzando i lavori". "In accordo con il committente, RFI, che con Italferr ha curato la progettazione definitiva e che ha redatto il piano di utilizzo delle terre, il Consorzio costruttore - sottolinea la nota - ha interrotto immediatamente le attività di scavo nella galleria di Sciglio, dopo che le analisi effettuate da laboratori interni e indipendenti hanno evidenziato nelle terre di scavo - per fenomeni di origine naturale - presenza di concentrazioni del parametro arsenico oltre i limiti consentiti per il riutilizzo dei materiali come sotto-prodotto". Il Consorzio, prosegue la nota, "in modo proattivo e di concerto con ARPA ha immediatamente effettuato ulteriori analisi di approfondimento su tutti i materiali di scavo stoccati in sicurezza nelle apposite aree. Due di questi depositi in data odierna sono stati posti sotto sequestro dalla Procura di Messina, cui il Consorzio aveva comunicato la situazione, in attesa di ulteriori verifiche delle autorità. A seguito delle analisi effettuate, è stato comunque accertato che i livelli di arsenico riscontrati nei materiali non determinano in ogni caso la pericolosità degli stessi, che vengono qualificati e gestiti come rifiuti non pericolosi. Come più volte sottolineato, la presenza dei valori di concentrazione dell’arsenico nelle terre e rocce da scavo risulta una componente riconducibile alle caratteristiche morfologiche del terreno e non connessa in alcun modo alle attività effettuate per la realizzazione del progetto ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo", conclude la nota.

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