Messina

Venerdì 31 Gennaio 2025

Messina, Caterina Pappalardo uccisa dal figlio dopo un litigio per 300 euro. La perizia sui telefonini sequestrati

Trecento euro. Era la somma che Giosuè Fogliani pretendeva quella tragica mattina del 14 gennaio quando è scoppiata la lite con la madre, Caterina Pappalardo, uccisa con decine di coltellate, nell’appartamento al terzo piano di via Cesare Battisti. La donna gli aveva negato quei soldi e lui aveva reagito prima stordendola con una bomboletta spray al peperoncino e poi aggredendola brutalmente con un coltello fino ad ucciderla. Il ventiseienne da quel giorno è rinchiuso nel carcere di Gazzi. Nel frattempo le indagini non si sono fermate. Nei giorni scorsi, disposta dal sostituto procuratore Massimo Trifirò, il magistrato che cura l’inchiesta, è stata fatta una perizia sui telefonini che sono stati sequestrati dalla Squadra Mobile nell’abitazione. L’esame è stato eseguito dalla polizia postale. Da messaggi, chat e telefonate si cercherà di ricostruire i contatti del giovane e anche i rapporti con la madre. Tempo prima la donna aveva deciso di lasciare quella casa per andare a vivere in un altro appartamento perché la convivenza era diventata impossibile per le continue liti. Ha anche cercato di ricondurre alla madre la causa del suo disagio. Nel provvedimento la gip evidenzia anche che per il giovane era stato richiesto un Aso (assistenza sanitaria obbligatoria) ma che non era stata riscontrata una patologia che prevedeva trattamenti sanitari. In questa fase la procura non ha ancora disposto una perizia psichiatrica, una strada da percorrere per gli avvocati Oleg Traclò e Daniele Straface che difendono il giovane. La sorella è invece assistita dall’avvocata Caterina Peditto. Non è escluso che sarà esaminato anche il computer del giovane.

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