Letojanni, la superperizia non lascia dubbi: «Il decesso di Catena “Deborah” Pagano causato da asfissia»
«In definitiva e conclusivamente lo studio analitico degli atti disponibili orienta questo Collegio a ritenere che la signora Pagano è deceduta per “asfissia acuta meccanica”: gli esami tossicologici e anatomopatologici hanno escluso sia l’annegamento che l’overdose da cocaina come cause del decesso e la dinamica violenta, con lesioni compatibili con una colluttazione, supporta l’ipotesi di un omicidio mediante un metodo combinato di soffocamento e compressione toracica». Sono le conclusioni della super perizia affidata lo scorso settembre dalla Corte d’assise di Catania a quattro consulenti per accertare le cause del decesso di Catena Pagano, conosciuta come Deborah, la 31enne di Letojanni deceduta l’8 luglio 2022 a Giarre dove viveva con il compagno, il 42enne giarrese Leonardo Fresta, sotto processo con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La relazione della perizia collegiale redatta dai professori Paolo Procaccianti e Gaetano Pietro Bulfamante, e dai dottori Marco Magnano e Lucio Di Mauro, è stata depositata in vista dell’udienza di ieri per l’esame dei periti, rinviata però al 18 marzo. Un documento di 160 pagine che potrebbe rappresentare la svolta per il dibattimento e mettere un punto fermo, visto che gli esperti nominati dalla difesa dell’imputato sostenevano che il decesso fosse legato ad una intossicazione acuta da cocaina, mentre per quelli della Procura la causa della morte è stata un’asfissia meccanica da annegamento.