Messina

Venerdì 24 Gennaio 2025

San Pier Niceto-Gualtieri Sicaminò, la montagna che fa paura: il rischio frana è un incubo per i cittadini

Urgente attenzionare le zone montane che sovrastano gli abitati di San Pier Niceto e Gualtieri Sicaminò. Le recenti piogge hanno ulteriormente compromesso la stabilità della montagna, in particolare la strada San Pier Niceto-Lipantana. Percorrerla significa esporsi al rischio sicurezza personale, sia per la sede stradale dissestata che per le frane, allagamenti e crolli improvvisi. L’appello è di Legambiente dei Peloritani che riferisce del grave rischio affrontato da un uomo alla guida della sua autovettura che nei giorni scorsi è rimasto intrappolato fra acqua fango e pietre, ed è stato salvato grazie alla risposta immediata di due cittadini attenti e responsabili che - partiti nell’immediatezza da San Pier Niceto dopo aver liberato il tratto stradale da pietre e fango, rischiando a loro volta - hanno messo in salvo l’uomo. «Questa strada mal costruita e mal progettata nel lontano 1984 dal Comune di San Pier Niceto – affermano gli ambientalisti – danneggia il territorio, innescando frane e smottamenti e continui dissesti idrogeologici. La stessa, inoltre, sbarrando tutti gli impluvi naturali ha modificato l’equilibrio idrogeologico della montagna e della valle sottostante. Da allora, nonostante alcuni solleciti, nessuna richiesta è stata fatta alle autorità competenti per ripristinare l’equilibrio idrogeologico della montagna, anche per l’importanza primaria dell’acquedotto a monte di San Pier Niceto. Mai nessun intervento per la messa in sicurezza, per ripristinare l'equilibrio l'idrologico degli impluvi a salvaguardia del territorio. L’unico intervento realizzato è stato quello dell’apposizione di un cartello stradale di chiusura. Ci chiediamo come sia possibile assistere ad un silenzio di 40 anni? Con danni alla natura, all'ambiente e alle terre coltivate e all'Area protetta Fiumedinisi Monte Scuderi. Un' Area tutelata dalla legge per il particolare pregio ambientale, paesaggistico, geologico, dove sgorgano acque di qualità e nel mese di maggio è diffuso il fenomeno delle risorgive. Un danno permanente che condanna questa preziosa valle esponendola anche al rischio per la sicurezza delle persone che continuano vivere a lavorare».

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