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Inaugurazione anno accademico a Messina, la rettrice Spatari: "Momento straordinario per tutta l'Università"

"E' un momento storico e un momento straordinario per la comunità accademica che ho ritrovato coesa intorno a questo appuntamento e questo è veramente molto importante". Queste le prime parole della rettrice Giovanni Spatari al teatro Vittorio Emanuele di Messina, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. "Un capo dello Stato che inaugura un anno accademico, ma anche un capo dello Stato che decide di ricevere un dottorato di ricerca honoris".

"La nostra è un'università coesa - ha continuato la Spatari - un'università che ha dimostrato di sapere fare un gioco di squadra anche in una congiuntura. L'obiettivo è sempre quello, gli studenti, loro sono centrali, noi consolidiamo bene la nostra posizione con oltre 25 mila studenti e questo sicuramente è un risultato importante per noi. In questi giorni con questi convegni si sta rievocando la conferenza di Messina e lo spirito di Messina, quello spirito che consentì anche di superare determinate divisioni. Altri obiettivi prima dell'estate - ha detto - sono l'apertura parziale della Banca d'Italia e soprattutto per l'apertura dell'aula studio che ci sarà all'interno e del gabinetto di lettura e questo è importante. Sicuramente una restituzione importante alla nostra città e non alla comunità accademica, il completamento dei lavori dell'hotel Riviera affinché un altro anno possano essere disponibili nuove residenze.

"Ho deciso di agganciare le inaugurazioni dell'anno accademico laddove possibile a celebrazioni, ad anniversari che hanno fatto grande la storia dell'università perché io credo che il passato, il passato rilevante di un'amministrazione può indicare anche una strada per il futuro. Io, le ripeto, percepisco una comunità coesa questo sicuramente mi stimola a lavorare sempre di più. Certo ancora c'è molto da fare, ma anche il dialogo che è iniziato ed è proficuo con le organizzazioni sindacali, anche questo è un aspetto che mi piace sottolineare".

"Godiamoci questo momento perché la cosa più bella per quanto mi riguarda è il percepito della comunità accademica" ha concluso.

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