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Messina, è già polemica sulle nomine degli ex Amam: tutti i dubbi del Pd

Non fa sconti il Partito democratico, coi consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo, dopo le assunzioni dell’ex presidente Bonasera e le altre professioniste scelte per le progettazioni Fua

«Fortissimi dubbi sul piano della opportunità politica e del metodo». Non fa sconti il Partito democratico, coi consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo, dopo le assunzioni dell’ex presidente di Amam Bonasera e le altre professioniste scelte per le progettazioni Fua. Scelte, attacca il Pd, che «in perfetta continuità amministrativa e politica con l’amministrazione De Luca, sembrerebbero privilegiare come valore essenziale la fiducia».

Oltre alle ex Amam Bonasera e Franza, infatti, anche Paola Lombardo sarebbe «una professionista vicina agli ambienti sindacali dell’ex sindaco De Luca». E per i consiglieri Dem «appare davvero singolare e poco opportuno che due ex membri di Cda che la stessa amministrazione ha ritenuto di dover congedare soltanto qualche mese fa, per ragioni ovviamente connesse con una non sufficiente gestione della crisi idrica della città, vengano a distanza di così poco tempo premiati in ruoli amministrativi così delicati».
Ma i dubbi di Calabrò e i Russo riguardano anche «la piena corrispondenza tra i profili scelti e le caratteristiche che venivano richieste. In particolare, sulla progettazione per fondi comunitari, la gestione dei finanziamenti, la scrittura e la redazione di proposte progettuali, il monitoraggio e la rendicontazione di fondi europei: campi di azione e di competenza che possiamo solo augurarci che siano effettivamente posseduti a un livello tale che possano essere di aiuto e supporto all’azione dell’amministrazione. Le precedenti attività svolte dai profili scelti, sotto questo punto di vista, purtroppo non offrono una completa e soddisfacente copertura delle conoscenze dei settori richiesti, quindi, ancora una volta non vorremmo che, al netto della legittimità della scelta, l’amministrazione abbia preferito l’aspetto fiduciario della nomina».
E poi c’è il nodo della tempistica: «Un bando aperto il 17 dicembre e concluso, festività natalizie comprese, in esattamente 30 giorni. Un tempismo davvero stupefacente, che arriva a conclusione in un mese esatto. La scelta effettuata, che ricade, del tutto casualmente, immaginiamo, sui tre profili di persone variamente legate in precedenza a questa amministrazione, qualche perplessità la suscita».
La considerazione finale è, per stessa ammissione dei consiglieri del Pd, «amarea»: «Dinanzi a episodi del genere, dove le scelte sembrano privilegiare più la fiducia e la vicinanza politica che le valutazioni sul merito, ci domandiamo come faccia l’amministrazione a vantarsi del risultato di essere stata capace di far tornare tanti talenti in città, tanti giovani che, ben lungi dalla vicinanza alle amministrazioni, pretendono giustamente di essere valutati solo per il proprio merito e proprio valore».

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