La sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro (FDI) esprime «grande apprezzamento» per l'operazione condotta dal Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare nei confronti di sei persone, accusati a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di istigazione alla corruzione. «L'operazione - afferma - riveste particolare rilevanza perché colpisce un sistema criminale che mirava a inquinare un’opera pubblica strategica come il "Terzo Megalotto" della S.S. 106, un’infrastruttura cruciale per lo sviluppo del territorio calabrese rispetto alla quale ho sempre evidenziato la necessità di tenere alta l’attenzione, considerato il delicato contesto territoriale in cui viene realizzata. L'operazione, nata dalla denuncia coraggiosa di un imprenditore vittima di una richiesta estorsiva, dimostra ancora una volta l'efficacia della sinergia tra le istituzioni e i cittadini nel contrasto alla criminalità organizzata. Grazie ad un rigoroso e meticoloso lavoro investigativo, la Dia è riuscita a ricostruire i meccanismi sofisticati con cui la cosca Abbruzzese di Cassano all’Ionio tentava di trarre profitti illeciti infiltrandosi nei lavori per la realizzazione dell’opera. Il sequestro preventivo di tre società e dei relativi complessi aziendali evidenzia la determinazione dello Stato nell’aggressione ai patrimoni illeciti accumulati dalle cosche, uno dei principali obiettivi strategici della Dia, insieme al contrasto l’infiltrazione criminale negli investimenti pubblici e alla penetrazione nel tessuto economico». Wanda Ferro auspica «che l’imprenditoria sana trovi il coraggio di denunciare ogni forma di condizionamento mafioso. Solo attraverso la collaborazione e la fiducia nelle istituzioni possiamo continuare a ottenere risultati concreti nella lotta contro la criminalità organizzata».