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Messina, Giosuè Fogliani ha colpito la madre con oltre 50 coltellate. La 62enne ha tentato invano di difendersi

Nella camera mortuaria del Policlinico il medico legale ha eseguito l’autopsia, che si è conclusa a tarda sera.

È stata colpita con più di cinquanta coltellate che l’hanno raggiunta in tutto il corpo. Ha anche cercato di difendersi Caterina Pappalardo, la donna di 62 anni uccisa dal figlio al culmine di un violento litigio. Ieri si è svolta l’autopsia, eseguita dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo. Un esame lungo e complesso cominciato a metà pomeriggio e andato avanti fino a tarda sera. Il medico legale ha eseguito una Tac ed una serie di accertamenti per poter rispondere ai diversi quesiti che il magistrato le ha posto per chiarire la dinamica dell’omicidio. La donna ha diverse ferite anche da difesa. Conclusa l’autopsia, la salma potrà essere presto restituita ai familiari per i funerali.
Intanto proseguono le indagini, si scava nella vita di Giosuè Fogliani per chiarire l’origine della furia omicida che martedì scorso lo ha portato ad uccidere la madre. Un massacro che sarebbe stato scatenato dalla richiesta di denaro, che la madre non ha potuto esaudire.
La tragedia si è consumata nell’appartamento al terzo piano di via Cesare Battisti dove il giovane viveva e che ora è sotto sequestro. Quella stessa casa che lo aveva visto crescere e dove era rimasto solo dopo la decisione della madre di trasferirsi in un’altra abitazione, vicino al mare, a Mili Marina. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Vittorio La Torre, in questa fase si stanno concentrando anche sulla vita privata del giovane, gli interessi, le abitudini e le frequentazioni. Un lavoro certosino per ricostruire la trama dei suoi rapporti ed interessi ma anche per capire i rapporti con la madre. Dalla descrizione dei vicini di casa e delle amiche della donna, il giovane appare come un ragazzo riservato, che non si vedeva spesso in giro, un tipo problematico. Hanno parlato anche delle liti con la madre. Giosuè Fogliani è apparso confuso e poco lucido, ieri mattina, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip che si è tenuto nel carcere di Gazzi dove il giovane è rinchiuso da martedì sera. Dopo la confessione fatta davanti agli investigatori e ai poliziotti della Squadra Mobile, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l’avvocato Oleg Traclò che va ad aggiungersi nella difesa all’avvocato Daniele Straface, ha spiegato che il giovane ha fatto scena muta non tanto per sottrarsi al confronto con il giudice quanto perché è apparso «in forte stato confusionale – ha detto il legale - anche nel fornire al giudice le sue generalità, ha dato risposte frammentate». Per il legale si profila la strada della perizia psichiatrica: «Sono stato appena nominato ma non escludo di presentare alla procura la richiesta di una perizia psichiatrica , molte persone che lo conoscono parlano di una personalità particolare con capacità cognitive ed emotive fortemente minate per questo credo che chiederemo una perizia psichiatrica». Giosuè Fogliani aveva parlato per ore, martedì pomeriggio, nel lungo confronto con il sostituto procuratore Massimo Trifirò, il magistrato che cura l’inchiesta, insieme agli investigatori della Squadra Mobile. Un interrogatorio nel corso del quale aveva ammesso di aver ucciso la madre al culmine di un violento litigio colpendola con un coltello che poi è stato trovato dalla Polizia nell’appartamento di via Cesare Battisti insieme allo spray urticante usato per stordire la madre. Nell’abitazione i poliziotti hanno trovato tre bombolette spray sulle quali sono in corso accertamenti.
La drammatica fine di Caterina Pappalardo ha destato parecchio dolore in città. Ieri il personale di un supermercato ha voluto lasciare davanti al portone di via Cesare Battisti due mazzi di fiori per la signora Caterina. C’era anche un biglietto con la frase “riposa in pace”, un segno dell’affetto delle tante persone che la conoscevano.

 

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