Aveva cambiato il programma della giornata per recarsi in casa del figlio Caterina Pappalardo, 62 anni, uccisa con numerose coltellate da Giosuè Fogliani 26 anni. Proprio quel figlio che era andata a trovare, come faceva spesso. La tragedia familiare si è consumata intorno a mezzogiorno in un appartamento della centralissima via Cesare Battisti, a due passi dalla caserma Zuccarello.
Sono state le urla disperate della donna a mettere in allarme i vicini di casa, hanno capito che non era un solito litigio, in preda al panico hanno chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul pianerottolo dell’abitazione, c’era un angosciante silenzio che faceva presagire che la tragedia si era ormai consumata. È stato lo stesso giovane ad aprire la porta facendo entrare gli agenti delle Volanti. In una stanza hanno trovato il corpo della madre, era per terra in una pozza di sangue, martoriato da numerosi fendenti, forse 15 come emerso da un primo esame o molti di più. A stabilirlo sarà l’autopsia che disporrà il magistrato. La donna è stata colpita in diversi punti del corpo, molto probabilmente ha tentato di difendersi per sottrarsi alla furia delle coltellate. C’è anche un altro particolare da spiegare: la bomboletta spray al peperoncino sequestrata dagli investigatori, potrebbe essere stata utilizzata per stordire la donna. È stato trovato anche il coltello usato per ucciderla. Il giovane è stato portato negli uffici della Squadra Mobile diretta da Vittorio La Torre dove è stato poi interrogato dal magistrato alla presenza di un legale per cercare di spiegare cosa ha fatto scattare quella violenta reazione. Da chiarire anche quali fossero i rapporti tra madre e figlio. In serata il giovane è stato trasferito in carcere.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Massimo Trifirò che ieri mattina ha fatto un sopralluogo nell’appartamento e ne ha disposto il sequestro. Il prossimo passaggio sarà l’autopsia che aiuterà gli investigatori anche a chiarire la dinamica dell’omicidio.
La tragica fine di Caterina Pappalardo ha lasciato senza fiato, gettando nel dolore le persone che conoscono la famiglia. «Non meritava una fine come questa» dicono amici, vicini di casa, commercianti dei negozi della via Cesare Battisti che spesso vedevano la signora Caterina passare da quella strada, recarsi al bar per un caffè, al supermercato e in chiesa a S. Antonio. Pochi invece ricordano il figlio, che a quanto pare non usciva spesso da casa. Dai loro racconti emerge la descrizione di una famiglia tranquilla ma riservata. Caterina Pappalardo era laureata in architettura, una passione che non aveva abbandonato e che coltivava sempre. Qualche mese fa aveva esposto le sue strutture in una mostra. Rimasta vedova da parecchi anni aveva dedicato la sua vita ai due figli, Giosuè e la sorella che da qualche tempo si era trasferita in un’altra città per lavoro. Da qualche anno aveva lasciato l’appartamento di via Cesare Battisti, si era trasferita in un’altra casa, a Mili. In quell’appartamento al centro, però si recava spesso per andare a trovare il figlio, mettere a posto o riempire il frigorifero e la dispensa. A quanto pare il ragazzo non lavorava e la madre si occupava di lui. Tornava spesso dunque in via Cesare Battisti dove la vedeva quasi ogni giorno il signor Pietro, il titolare di un bar che si trova proprio di fronte al palazzo dove abitava il figlio: «La vedevo passare con la borsa della spesa - dice - qualche volta si fermava al bar per prendere il caffè, d’estate le piacevano molto le granite, non immaginavo una fine simile». Conosceva da anni la famiglia il titolare di un negozio di articoli sportivi di via Cesare Battisti, proprio accanto al portone dove si è consumata la tragedia: «Siamo rimasti sbigottiti e scioccati – dice Natale Manzoli – era una bravissima persona, mi è dispiaciuto tanto, una famiglia perbene, ci incontravano in chiesa, una madre come lei non si meritava questa fine. Lei l’ho vista l’altro giorno, il figlio invece non lo vedevo spesso, quando usciva era sempre da solo».
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Caterina Pappalardo, 62 anni, al culmine di una lite, è stata massacrata a coltellate dal figlio, Giosuè Fogliani, 26 anni
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