Ai domiciliari un uomo e una donna responsabili di truffa ai danni di un'anziana mistrettese consumata a maggio dello scorso anno. Ad eseguire la misura cautelare - emessa dal Gip di Patti - nei confronti di un 36enne e di una 40enne entrambi catanesi, i Carabinieri della Compagnia di Mistretta.
L’operazione è il risultato di un’attività investigativa condotta dai militari e coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, guidata da Angelo Vittorio Cavallo.
Le indagini, sviluppate sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla vittima e da alcuni testimoni, corroborati da accertamenti tecnici e dalle analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di documentare il modus operandi utilizzato dai due presunti truffatori, non basato su improvvisazione, bensì attraverso un’attenta pianificazione attraverso la quale avrebbero sfruttato la debolezza e l’ingenuità di un’anziana donna facilmente suggestionabile, poi contattata telefonicamente e raggirata con il “metodo del falso carabiniere”, con il chiaro intento di ottenere la fiducia ed accedere così in casa sua per farsi consegnare monili in oro e altri preziosi.
Per persuaderla, i due presunti truffatori avrebbero inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il figlio della vittima, con la richiesta di una finta cauzione per evitare l’arresto del parente. Nella circostanza, come riportato nella denuncia dell’anziana, la vittima era stata contattata sul suo telefono fisso da una persona che, presentatasi come “Maresciallo dei Carabinieri”, le aveva comunicato che il figlio si trovava in stato di arresto presso una caserma dell’Arma poiché era stato responsabile di un incidente stradale e che per la sua liberazione occorreva un’ingente somma di denaro.
Spaventata e preoccupata, la donna aveva consegnato tutti i preziosi custoditi in casa per un valore di oltre 50.000 euro a un uomo, poi identificato in uno degli indagati, che, dopo circa 30 minuti, si era presentato presso la sua abitazione fingendosi come appartenente all’Arma. Da quanto appurato nelle indagini, i due soggetti, dopo l’azione fraudolenta, si sarebbero quindi allontanati immediatamente con un’autovettura, poi risultata noleggiata.
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