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Svolta sulle morti sospette al Papardo di Messina: nuovo sopralluogo e altri 5 indagati

Il quadro emerso nella prima fase dell'inchiesta parlava di acqua contaminata, rubinetti senza filtri e strumenti non sterili nelle sale operatorie di Cardiochirurgia del Papardo.

Un nuovo accesso degli esperti della Procura alle sale operatorie della Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo fissato per il 30 dicembre, per effettuare prelievi e campionamenti. Altri cinque indagati con l'ipotesi di omicidio colposo.

Sono queste le novità dell'inchiesta sui decessi sospetti nell'ospedale, che ha portato nelle settimane scorse al clamoroso sequestro delle sale operatorie da parte dei carabinieri dei Nas.

All'indomani del sequestro risultavano indagati Catena Di Blasi, direttore generale del Papardo, Paolo Cardia, direttore sanitario, Vincenzo Manzi, direttore amministrativo, Francesco Patanè, primario di Cardiochirurgia, Maria Chiara Zucchetti, direttore della Rianimazione, Silvio Tommasini, responsabile della Terapia intensiva post operatoria.

A questi bisogna aggingere adesso come nuovi indagati i nomi di Mario Paino, Salvatore Munafò, Ranieri Giuseppe Trimarchi, Alberto Firenze e Giancarlo Niutta. Si tratta di ex dirigenti della struttura ospedaliera, che hanno ricoperto varie cariche ai vertici amministrativi del Papardo negli anni scorsi.

Il quadro emerso nella prima fase dell'inchiesta parlava di acqua contaminata, rubinetti senza filtri e strumenti non sterili nelle sale operatorie di Cardiochirurgia del Papardo.

La decisione di sequestrare le sale da parte del gip su richiesta della Procura era arrivata dopo le denunce da parte dei parenti di Luca Catanzaro, Dora Biondo, Maria Eugenia Lombardo, Carmela Sampietro, Giuseppe Lo Giudice, Calogera Caruso, Vincenzo Ragusa e Gaetano Bombaci, tutti deceduti dopo interventi di bypass coronarici o di installazione di valvole cardiache.

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