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Milazzo, lavoratori portuali al palo. Il contributo dell’Authority

Stanziamento di oltre 68.000 euro per le nove maestranze rimaste. Midili: «Sono importanti come i 200 di Cagliari»

Un piccolo sussidio per rendere meno “magro” il Natale, ma la situazione dei portuali resta sempre critica. L’Autorità di Sistema portuale dello Stretto ha erogato un contributo a sostegno dei lavoratori del porto di Milazzo che hanno visto ridurre le proprie giornate lavorative a causa della crisi economica e finanziaria derivante dagli sviluppi del conflitto bellico in Ucraina e della crisi in Medio Oriente e nel Mar Rosso. L’Ente ha versato in favore del Gruppo Portuale Milazzo, società cooperativa fornitrice di lavoro portuale temporaneo, un importo complessivo di 68.490 euro, pari ad euro 90 per ogni lavoratore in relazione a ciascuna giornata di lavoro prestata in meno, nel 2023 e primo semestre 2024, rispetto ai corrispondenti mesi dell’anno 2019. Importi non rilevanti ma che comunque rappresentano una boccata d’ossigeno per chi, fino ad alcuni anni fa, riteneva questo lavoro una certezza per il futuro, tramandandola addirittura di generazione anche perché dal punto di vista economico gli introiti erano buoni, migliori rispetto a quello di altre offerte cittadine.

Poi all’improvviso il rallentamento, le difficoltà, lo stop con la fine della gloriosa compagnia portuale Garibaldi e il notevole ridimensionamento del numero degli addetti. Un calo in linea con la riduzione dell’operatività delle banchine dello scalo mamertino. Da una sessantina che erano negli anni passati, i portuali oggi sono rimasti in nove e tutti rischiano di finire a casa. La questione sarebbe legata all’assenza di commesse che mette in discussione una convenzione in atto esistente e in vigore sino al 2027, che garantiva occupazione, seppur a livelli minimi, ai nove portuali rimasti nella cooperativa. Maestranze che sono state informate del loro destino e che hanno lanciato un “sos” alle istituzioni. Ma sono consapevoli di poter fare poco contro quelli che definiscono «gli estranei che ormai decidono le sorti di Milazzo».

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