Sono iniziate le operazioni di affidamento dei lavori per una delle opere più importanti, e costose, programmate sul nostro territorio negli ultimi decenni. Il riferimento è al nuovo impianto di depurazione di Tono, che interesserà tutta la riviera tirrenica. Si è riunita, a Palermo, la commissione giudicatrice, insediatasi negli uffici del commissario straordinario unico per la Depurazione e il riuso delle acque reflue, il prof. Fabio Fatuzzo. La Commissione ha iniziato i lavori, in seduta pubblica, per l’esame delle offerte tecniche pervenute per la costruzione dell’impianto di Tono e dei collettori per il convogliamento dei reflui fognari in tutto il litorale che va da Fiumara Guardia al villaggio Spartà, ma che comprende anche i limitrofi villaggi collinari.
Come anticipato, sono 11 le imprese ammesse secondo i requisiti richiesti con bando di gara mediante procedura aperta. L’importo a base d’asta è di ben 66.270.243,12 euro, ma lo stanziamento complessivo dell’intervento è di 79.524.291,74 euro. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo depuratore con la condotta di scarico sottomarina delle acque depurate trattate. Come sottolineato dall’Ufficio commissariale, gli interventi previsti dalle indicazioni progettuali possono riassumersi nelle seguenti opere: 1) collettamento a depurazione dei reflui del bacino dell’area costiera tirrenica occidentale (Spartà-Acqualadrone). 2) Collettamento a depurazione dei reflui del bacino dell’area costiera tirrenica orientale (Casabianca) e dell’area ionica (Saline, Curcuraci, Faro Superiore). 3) Collettamento a depurazione dei reflui del bacino dei villaggi collinari (le Masse, San Giorgio, la minuscola San Nicola e poi San Giovanni e Santa Lucia). 4) Il nuovo impianto di depurazione in località Tono. 5) Il nodo idraulico di Tono (sollevamento a depurazione e recupero idroelettrico acque depurate). 6) La galleria “microtunnelling” per il collegamento tra il depuratore e il nodo idraulico di Tono. 7) La condotta di scarico sottomarina.
Si entra, dunque, nella fase decisiva dell’appalto, che dovrebbe chiudere una vicenda interminabile, cominciata alla fine degli anni Ottanta e all’alba dei Novanta del secolo scorso. Nel 1992 l’idea progettuale del depuratore di Tono venne approvata in linea tecnica. Il compianto Peppino Mangiapane, ex deputato del Pci e assessore ai Lavori pubblici negli ultimi due anni di mandato della Giunta Providenti (1996-98), ne fece un cavallo di battaglia e che sembrava che si fosse a un passo dall’espletamento della gara. Poi, però, come in tante altre vicende di opere pubbliche considerate strategiche, tutto è stato avvolto in una nebbia oscura di “vedremo”, “faremo”, con il depuratore di Tono inserito in cima a tutti i Piani triennali stilati dal Comune, una sorta di “allegro fantasma” che si è aggirato per decenni nei corridoi di Palazzo Zanca e negli uffici della Regione siciliana. Solo negli ultimi tempi, l’iter finalmente si è sbloccato e si è arrivati all’accordo siglato nello scorso mese di marzo dal commissario Fatuzzo e dal sindaco Basile. Un atto che ha fissato le norme sulla direzione dei lavori, gli espropri e le attività di controllo. E ora si è vicini al primo vero traguardo: l’aggiudicazione della gara d’appalto.
Messina, depuratore di Tono: sono 11 le imprese ammesse alla gara
Si tratta di uno degli interventi infrastrutturali più importanti e attesi dalla città
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