L’emergenza sepolture, che aveva costretto Palazzo Europa a delicate operazioni di prestito di loculi da parte di alcune confraternite, si avvia a concludersi. O meglio non si avranno più problemi per altri tre-quattro anni, perché i loculi che si realizzeranno saranno 650. Un bel numero, ma copriranno solo un fabbisogno non eccedente ai quattro anni, essendo il numero dei decessi annui di circa 135. A questo fabbisogno bisogna aggiungere i loculi che necessitano per quelle sepolture che hanno trovato posto per mancanza di spazi nelle cabine delle confraternite e per i numerosi trasferimenti che ogni anno giungono da altri Comuni.
L’assessore al Cimitero nonché vicesindaco, Aldo Sergio Leggio, è già al lavoro con i tecnici del Comune, guidati dal capoarea, architetto Salvatore Lo Cicero, per cercare una soluzione praticabile. Ma non sarà facile, perché allargare l’area cimiteriale di San Martino sembra veramente impossibile. Il camposanto, ad ovest e a est, è delimitato da ripide scarpate; a nord dalla strada comunale che conduce alla zona residenziale del Semaforo, mentre a sud da due parcheggi. Parcheggi che già durante il periodo più intensamente affollato, cioè quello della ricorrenza dei defunti dei primi di novembre, è assolutamente insufficiente, tanto che le auto devono sostare sulla strada d’accesso o addirittura nella zona del quadrivio di San Martino, lontana quasi un chilometro dalla cancello principale del camposanto.
È stata la Giunta del sindaco Franco Ingrillì, su proposta dell’assessore Leggio ad approvare la modifica del Piano volumetrico del cimitero, consentendo così di individuare, come si legge nella relazione dell’architetto Salvatore Lo Cicero «9 blocchi da 56 loculi oltre all’edificazione a margine del confine lato est dell’intera fascia, consentendo così la possibilità di realizzare circa 650 loculi cimiteriali».
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