Allarme rientrato per la presenza di antimonio nelle acque sotterranee di Alì Terme e Nizza di Sicilia. Mercoledì Rete Ferroviaria Italiana aveva comunicato i risultati delle analisi effettuate tra il 25 e il 28 ottobre ed era emersa una quantità di metalloide superiore al valore limite stabilito dal D. Lgs 152/2006, pari a 5 microgrammi/litro, visto che nei due siti ispezionati nella cittadina termale i valori erano di 10,6 e 8,73 µg/l, mentre nel vicino centro nizzardo di 11 e 10,4 µg/l. In realtà, però, il D. Lgs 18/2023, che ha attuato la direttiva Ue 2020/2184 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ha innalzato a 10 microgrammi/litro il valore di parametro e dunque i risultati emersi dalle indagini Rfi non dovrebbero far temere le popolazioni.
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