Una vicenda allucinante. Che ha coinvolto l’ex carabiniere 40enne A.B. (pubblichiamo solo le iniziali dell’uomo per tutelare le vittime). È stato condannato in abbreviato dalla gup Tiziana Leanza a 7 anni e 4 mesi di reclusione e mille euro di multa con le accuse di tentato omicidio, stalking e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, che è stato assistito dall’avvocata Rosa Guglielmo, probabilmente a causa dei suoi problemi di droga, ha fatto vivere letteralmente in un lungo incubo la ex fidanzata, costituita parte civile con l’avvocato Gianmarco Silvestro, e i suoi familiari, che hanno scelto di non far parte del processo. Un incubo conclusosi solo nel luglio scorso dopo l’arresto dell’uomo. E ieri la gup Leanza ha disposto in sentenza per lui la detenzione domiciliare in una comunità di recupero, oltre al risarcimento da quantificarsi in sede civile per la sua ex fidanzata. Era più dura la condanna che aveva richiesto l’accusa, la pm Stefania La Rosa, che aveva invocato la pena di 10 anni di reclusione. La gup Leanza non ha accolto la richiesta di abbreviato “condizionato” che era stata formulata dall’avvocata Guglielmo per il 40enne. La sequenza di violenza raccontata dai capi d’imputazione è purtroppo impressionante. L’uomo una sera si recò a casa degli amici dove la donna stava cenando e aggredì mordendolo un uomo che “accusava” di avere una relazione con la sua ex fidanzata, prese il telefono della donna e lo gettò poi a terra dandosi alla fuga. Poi rubò la bicicletta della donna, che la ritrovò poi danneggiata, e in quel momento le gettò addosso dell’acqua. In un momento di lucidità chiese scusa, poi, un giorno che la donna stava assistendo ad uno spettacolo musicale, tentò di strozzarla e soffocarla con le mani.