
Un altro esposto, contro il Governo, la “Stretto di Messina” e il Consorzio Eurolink. Dopo quelli trasmessi alla Procura della Repubblica di Roma, all’Autorità anti-corruzione, al Tribunale delle Imprese (con la cosiddetta “class action”), adesso è la volta dell’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. A ricorrere, per l’ennesima volta, alla “via giudiziaria”, sono un docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Domenico Marino, il segretario del Pd di Villa San Giovanni Vincenzo Musolino e un’avvocata messinese, Aurora Notarianni.
Nell’esposto si chiede all’Agcm di valutare se, con le procedure che hanno riavviato l’iter di progettazione e costruzione del collegamento stabile, siano state violate le regole della concorrenza e del mercato. E se esista o meno il rischio di posizione dominante da parte di Webuild, la società che detiene la maggioranza delle azioni del Consorzio Eurolink, che si aggiudicò la gara per il “General contractor”.
Gli autori dell’esposto fanno riferimento alla presunta violazione dell’articolo 72 della Direttiva europea, citando alcuni punti: «Il costo dell'opera più che raddoppiato; la riattivazione del contratto tra la “Stretto di Messina Spa” e “Eurolink” senza procedere a nuova gara internazionale nonostante i costi di realizzazione siano notevolmente superiori al 50% del valore iniziale

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3 Commenti
ANAXILAS
11/12/2024 08:31
siamo al circo 🤡
Antonio
11/12/2024 08:52
Ridicoli. Mettetevi il cuore in pace, il PONTE SI farà. Sarà l'inizio del progresso del SUD. Esiste la tecnologia per creare ponti sospesi di tre chilometri come se la distanza fosse solo di cinquecento metri. Se la distanza tra le due sponde fosse stata tale, non pensate che il ponte si sarebbe già costruito? Riflettete.
Mass
11/12/2024 11:41
Adesso gli manca solo la Corte Penale Internazionale e poi credo che avranno completato...vergognoso