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Messina, il duplice omicidio di Camaro San Luigi: 20 anni di carcere per l'imputato Claudio Costantino

Venti anni di reclusione. È questa la condanna decisa da giudici e giurati in corte d’assise per il 39enne Claudio Costantino, accusato di aver ucciso con una pistola 9x21 mai ritrovata il 2 gennaio del 2022, nei pressi di casa sua, in via Morabito, a Camaro San Luigi, due persone: il 31enne Giovanni Portogallo e dopo qualche giorno, in ospedale, anche il 35enne Giuseppe Cannavò, rimasto gravemente ferito.

La corte ha escluso a suo carico le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili, ma non ha riconosciuto la legittima difesa, e poi ha applicato lo "sconto" di pena per la scelta originaria del rito abbreviato operata dai suoi difensori, il prof. Carlo Taormina e l'avvocato Filippo Pagano.

L'ergastolo è invece quanto aveva chiesto l'accusa in aula, con la requisitoria dei pm Marco Accolla e Roberto Conte per ricostruire quello che secondo l’accusa fu un duplice omicidio premeditato, per l'aggravante che era stata contestata un paio di udienze addietro.

Costantino ha sempre raccontato invece una sua versione dei fatti: “Cannavò e Portogallo si presentarono armati tutti e due e piombarono dentro casa mia, mi sono nascosto in uno sgabuzzino ed hanno cominciato a sparare, poi sono riuscito ad afferrare una loro pistola e ho reagito”. Ed è questo il punto controverso dell’intero processo: se Costantino li stesse aspettando e si era preparato oppure se riuscì a reagire ad una spedizione punitiva, forse per fatti di droga, organizzata dalle due vittime.

L’accusa è stata sempre convinta del primo scenario: fu Costantino a dare appuntamento ai due a casa sua, e li aspettava solo. E ha delineato pure un movente, ma su questo non ha certezze, che potrebbe essere per fatti legati al mondo dei traffici di droga.

 

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