Di conferma in conferma. Dalla pandemia in poi i porti dello Stretto sono imbattibili per numero di passeggeri. Nel nuovo Report “Eurostat” della Commissione europea, Messina, anche per il 2023, è al primo posto tra tutti i porti dell’Unione e al secondo c’è Reggio Calabria. Una tendenza che quasi certamente sarà ribadita anche dai dati riguardanti l’anno che sta per finire, anche se poi la classifica “Eurostat 2024” verrà stilata nel dicembre del 2025.
I primi 20 porti passeggeri d’Europa hanno rappresentato il 37% del numero totale di persone imbarcate e sbarcate nei Paesi Ue e la notizia che «il porto di Messina è rimasto il più grande porto passeggeri dell'Ue nel 2023, con 11,3 milioni di passeggeri» è stata rilanciata dalle agenzie e dai siti di tutto il mondo.
Rispetto al 2022, quasi tutti i porti hanno registrato incrementi sostanziali nel 2023, ad eccezione di Stoccolma (-6,7%) e di due porti greci. E nella “top 20” va registrato l’ingresso di una “new entry” italiana, il porto di Capri.
Tra i Paesi dell’Unione, anche l’Italia si conferma al primo posto. Gli scali della Penisola, infatti, nel 2023 hanno movimentato 85,4 milioni di persone, ovvero il 22% del totale, registrando inoltre la maggior crescita (+6,5 milioni) tra quelli osservati. Al secondo posto della lista si colloca la Grecia, con complessivi 75 milioni di passeggeri, pari al 19% del totale europeo (+4,8 milioni). Terza la Danimarca. Complessivamente, i porti dei paesi della Ue hanno gestito 395,3 milioni di passeggeri, registrando una crescita del 5,8% sui 374 milioni dell’anno prima.
Messina e Reggio Calabria, dunque, facenti parte dello stesso sistema portuale dello Stretto, con i loro 11,3 e 11,1 milioni di passeggeri, hanno distanziato nettamente gli altri porti. Basta pensare, infatti, che al terzo posto c’è il Pireo di Atene, con “soli” 9,6 milioni di passeggeri. Si evidenzia un altro dato interessante, che in questo caso riguarda proprio Reggio Calabria: con un incremento di 200mila passeggeri, è uno dei tre porti che hanno incrementato i propri volumi rispetto all’era pre-Covid. Gli altri due sono il Pireo e Palma di Maiorca. Nell’insieme, i 10 porti più “affollati”, con in testa Messina e Reggio, risultano aver gestito più di un quinto (il 22%) del traffico complessivo. Tra questi, figurano sei scali del Mediterraneo, tre del Baltico e uno dell’Atlantico. Dietro i tre porti sul podio – Messina, Reggio Calabria e Il Pireo di Atene –, vi sono quelli di Helsinki, Napoli, Palma di Maiorca, Tallinn, Calais, Stoccolma e la greca Salamina.
Il numero di passeggeri movimentati tra Messina e la sponda calabra (Reggio Calabria comprende anche Villa San Giovanni) è aumentato di circa un milione di unità rispetto al 2022. Nel Report di due anni fa, presentato ufficialmente dall’allora presidente dell’Autorità di sistema portuale, Mario Paolo Mega, erano questi i numeri: oltre 10 milioni di passeggeri, sia a piedi sia a bordo di circa 1.800.000 autovetture e 400.000 mezzi pesanti», ai quali andavano ad aggiungersi più di un milione e mezzo di passeggeri e 800mila tra mezzi pesanti ed autovetture sulle tratte Tremestieri-Villa San Giovanni-Reggio Calabria. «Per tutti questi trasferimenti – si leggeva in quel rapporto – vengono effettuate circa 100.000 corse tra traghetti, navi ferroviarie e mezzi veloci/aliscafi con una media giornaliera di una partenza di una nave ogni 5 minuti fra i vari porti. Mediamente, quindi, al netto del traffico merci, sullo Stretto di Messina ogni giorno transitano non meno di 20.000 passeggeri di cui circa un quarto pendolari che si spostano quotidianamente soprattutto per lavoro tra le province di Messina e Reggio Calabria.
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