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Ex Merendino di Capo d'Orlando, troppe irregolarità che spesso si tenta di sanare in silenzio

Io sostiene il gruppo di opposizione “CambiAmo Capo”. Dopo il caos legato alla vendita ora anche le deroghe alla norme

Si riapre il dibattito sulla vendita a privati da parte del Comune di Capo d’Orlando dell’edificio già sede dell’Istituto Tecnico “Merendino” ubicato sul lungomare Andrea Doria.

A riaprirlo è il gruppo di opposizione a Palazzo Europa "CambiAmo Capo” che pone pubblicamente la domanda se «come per l'ex Merendino, anche altri proprietari potranno costruire a 150 metri dal mare ?».
Una domanda che, come scrive il capogruppo Renato Mangano, sarebbe naturale porla «a seguito dell’intervento del dirigente dell’area Urbanistica, arch. Salvatore Lo Cicero che, rispondendo alle domande dei consiglieri comunali, avrebbe affermato che la deroga, prevista dalla legge per le sole zone A e B del piano regolatore, si può applicare anche per le aree di pertinenza dell’istituto benché non ricadano in zona A o B dello strumento urbanistico».

Così Mangano con un comunicato stampa chiede se «ciò significa che i terreni destinati a verde privato, le zone agricole e le zone “bianche” per decadenza dei vincoli espropriativi ricadenti entro i 150 dal mare possono essere edificate in deroga alla legge se sono contigue o prossime ad insediamento esistenti» per poi aggiungere: «perché se è davvero così occorre dare pubblicità a questo orientamento affinché tutti i cittadini interessati, e non solo gli acquirenti dell’ex Istituto Tecnico ne possano beneficiare. Non fosse altro perché la legge deve essere uguale per tutti».

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