Il Centro Polisportivo "Giovanni XXIII" ieri si è riempito di ricordi, sorrisi e commozione in occasione del primo Memorial dedicato a Giovanni Paolo Barbera, un ragazzo che, con la sua energia e passione per il calcio, ha lasciato un’impronta indelebile nella vita di chi lo ha conosciuto. L’evento, nato per celebrare la sua memoria, ha trasformato il dolore in solidarietà, unendo amici, familiari e sostenitori in una serata che ha messo al centro la speranza e la ricerca. Il torneo ha visto una straordinaria partecipazione, accompagnata da donazioni spontanee.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti alle associazioni “Orchestra per la Vita” e “Mc4 in corsa per la vita”, impegnate nella lotta contro il sarcoma epitelioide, la malattia che ha spezzato troppo presto il sorriso di Giovannino. «Non voglio che questa malattia porti via altre vite», ha dichiarato con forza Grazia Murabito, madre di Giovanni, che dal tragico evento ha dedicato ogni energia a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sostenere la ricerca.
«Investire nella scienza è fondamentale. È l’unico modo per fermare questo male e dare una speranza concreta a chi ne soffre. Giovanni avrebbe voluto così». Sul campo, le emozioni hanno avuto la meglio su ogni competizione. Quattro squadre si sono sfidate in nome dell’amicizia e del ricordo: i compagni di scuola del liceo Maurolico, la squadra di calcetto di Giovanni, i suoi amici dell’Università e il gruppo storico degli amici di sempre. Ognuno ha portato con sé non solo la voglia di giocare, ma il desiderio di rendere omaggio a un ragazzo che ha saputo ispirare con il suo sorriso e la sua generosità. Fabrizio Mondello ha ricordato l’amico Giovanni, un ragazzo solare, una persona sincera, un fratello per lui. «Era una persona speciale, sempre pronta a regalare un sorriso a tutti. Non esisteva qualcuno che non gli volesse bene. Organizzare questo torneo sul campo da calcio che ci ha visti giocare da tempi immemori, il luogo che lui amava di più, è stato il modo migliore per onorarlo».
Tra le testimonianze più toccanti c’è stata quella di Valentina Mondello, la fidanzata di Giovanni, che ha condiviso un ricordo personale pieno di dolcezza. «Anche nei momenti più difficili, quando era malato, Giovanni sognava di tornare a giocare. Ricordo un pomeriggio in cui mi disse che non vedeva l’ora di rimettere piede in campo. Quel sogno non lo ha mai abbandonato, e oggi l’abbiamo realizzato per lui». Il primo “Memorial Giovanni Paolo Barbera” è stato più di un evento sportivo. È stato un gesto collettivo di amore e solidarietà, una dimostrazione che il ricordo di Giovanni vive nei cuori di chi lo ha conosciuto. L’impegno a sostegno della ricerca sul sarcoma epitelioide rappresenta una speranza per il futuro, una promessa che la lotta contro questa malattia continuerà. Quando le luci del campo si sono spente, dopo aver trasmesso un video in memoria di Giovanni mentre giocava a calcio, il messaggio era chiaro: lui era ancora lì, nei sorrisi dei suoi amici, nei ricordi condivisi e nella forza di chi ha scelto di non arrendersi.
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