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Dopo un mese dal caso, ancora farmaci scaduti all'ospedale di Milazzo

Erano conservati insieme a medicinali in corso di validità all’interno di armadietti

Assume contorni sempre più preoccupanti la vicenda dei farmaci scaduti. Anche perché non c’è solo la somministrazione ai tre pazienti, così come confermato dall’Asp nell’audizione di due settimane addietro a Palermo, ma soprattutto il fatto che i medicinali scaduti avrebbero continuato a circolare all’interno del “Fogliani”.
Una preoccupazione che viene rafforzata dal blitz dei carabinieri del Nas di Catania e della Compagnia di Milazzo, che insieme ai militari della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Barcellona hanno sequestrato, a conclusione di una verifica ispettiva igienico-sanitaria nella farmacia dell’ospedale mamertino altre confezioni, sembrerebbe almeno tre di farmaci, uno dei quali un antibiotico scaduto il mese scorso.
Le stesse – come sottolineato dalla Procura – erano detenute in promiscuità con i medicinali regolamentari, all’interno degli appositi armadietti della farmacia ispezionata e destinati ai reparti ospedalieri. Il Nas di Catania ha quindi sottoposto a sequestro i farmaci scaduti di validità. Null’altro viene aggiunto dal Comando provinciale dell’Arma sull’attività ispettiva, che comunque pare abbia riguardato non solo la farmacia ma diversi reparti del presidio ospedaliero, tra i quali anche il Pronto soccorso.
È indubbio che l’indagine sia solo all’inizio e non è escluso che presto possa scattare qualche provvedimento nei confronti di chi ha precise responsabilità. In tal senso, i militari del Nucleo antisofisticazioni di Catania hanno acquisito nel corso dell’attività una corposa documentazione che sarà sottoposta ad ulteriori verifiche. Accertamenti dunque ancora in corso e possibili sviluppi nei prossimi giorni.
Certo, sarà importante capire se i farmaci requisiti dall’Arma siano della stessa categoria (stupefacenti) di quelli scaduti lo scorso 31 maggio e somministrati a tre pazienti in tre date diverse: il 25 giugno, il 25 luglio e il 3 settembre. Nonostante sia stato dichiarato che il farmaco (pare si tratti del Contramal) non produca effetti dannosi entro sei mesi dalla scadenza, la sua efficacia era comunque ridotta, provocando potenzialmente un danno ai pazienti in termini di trattamento inefficace e maggior dolore.
In tutti i casi, quantomeno sorprende che dopo tanto clamore provocato dalla vicenda, a distanza di oltre un mese, la farmacia del “Fogliani” avesse ancora medicinali che dovevano essere immediatamente eliminati e tolti. Ed è grave, come sottolineato dagli inquirenti che gli stessi fossero conservati in promiscuità con i medicinali regolamentari, all’interno degli appositi armadietti della farmacia ispezionata, e destinati ai reparti ospedalieri. Solo negligenza di chi magari doveva controllare.
Il direttore generale dell’Asp 5, Giuseppe Cuccì, ieri fuori sede, ha comunque assicurato che non appena avrà contezza del verbale degli inquirenti, procederà all’attivazione dei procedimenti previsti. «Saremo inflessibili e intransigenti – ha detto il manager –, perché non è possibile tollerare alcuna negligenza quando parliamo di aspetti cosi delicati. Nessuna giustificazione può reggere».

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