Il palacongressi “fantasma” di Falcone, realizzato all’inizio degli anni Novanta e... abbandonato
A quasi quarant’anni dalla sua edificazione, il Palacongressi di Falcone è annoverato tra le maggiori opere incomplete dell’intero comprensorio provinciale di Messina. Oltre 2mila metri quadrati, tra aree esterne e interne, che sono avvolti dal degrado e da criticità strutturali. Problemi irrisolti, non solo per mancanza di fondi. Una buona fetta di popolazione, soprattutto le nuove generazioni, non sa nemmeno cosa c’è dentro o addirittura dove si trova il palazzo sorto agli inizi degli anni ’90, situato a pochi passi da via Roma e dal campo sportivo. Fu durante il mandato dell’ex sindaco Andrea Paratore, fratello maggiore dell’attuale primo cittadino Carmelo, che si registrò il completamento dei lavori per il primo stralcio di quello che, nelle intenzioni iniziali, doveva rappresentare il centro culturale, sociale e ricreativo del territorio. Tutto è rimasto al palo delle inerzie di una macchina burocratica che, nonostante i ricambi politici e gli interventi di tutte le Amministrazioni che si sono succedute, non ha cambiato le sorti del Palacongressi, condizionato anche da fragilità strutturali e da progettualità che non hanno mai registrato slanci destinati a dare vita a un polo dal valore inestimabile. Ci ha provato anche l’attuale sindaco durante il suo primo mandato (2016-2020), dopo gli interventi tampone e i tentativi attuati dai suoi predecessori. L’ingegnere Carmelo Paratore aveva persino “forzato” la mano, adottando alcune ordinanze sindacali che in passato avevano portato all’utilizzo dell’ampio salone con l’organizzazione di serate danzanti durante il periodo carnevalesco. Provvedimenti che sono serviti solo a rendere fruibile l’edificio nella parte completata, visto che ancora oggi insiste un finanziamento pari a 826mila euro dell’assessorato regionale al Turismo che prevederebbe il completamento del resto delle aree interne, quest’ultime abbandonate al degrado e all’incuria. Nelle scorse settimane, inoltre, l’attuale Amministrazione ha caldeggiato e ottenuto l’utilizzo dei fondi annuali di Democrazia partecipata (8mila euro) per intervenire con l’impermeabilizzazione del tetto nelle parti ridotte peggio. «Il nostro obiettivo è ripartire con l’iter per l’utilizzo del finanziamento ricevuto negli anni scorsi e consegnare alla città un’opera di grande valore – commenta Carmelo Paratore. Tuttavia, adesso conviviamo con i problemi finanziari dell’Ente, ma il Palacongressi è un’opera che vogliamo rendere definitivamente fruibile».