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Messina, così tra un anno “rinascerà” il tram: dalle fermate smart ai tanto attesi semafori intelligenti

Tra un anno circa, mese più, mese meno, Messina avrà un “nuovo” tram. Non semplicemente una nuova vettura, come quella inaugurata ieri mattina a largo Minutoli, tra Palazzo Zanca e il mare. Non solo un restyling estetico di alcune delle aree che circondano i binari e non solo una rivisitazione del tracciato e una riqualificazione strutturale. Ci sarà tutto questo insieme e ci sarà anche altro, con un obiettivo: far “rinascere”, con risultati possibilmente migliori della sua prima vita, una tranvia che, verrebbe da dire, è nata male ed è cresciuta peggio, per una serie di motivi ormai caduti in una sorta di prescrizione politica.
Fra poche settimane il servizio verrà interrotto perché partiranno i cantieri veri e propri della riqualificazione della linea tranviaria (grazie al finanziamento ministeriale da 25 milioni di euro ottenuto dalla Città metropolitana) e così sarà, appunto, per circa un anno. Ma che tram ritroveremo, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026? Un tram migliore, grazie a diversi step.
Il primo, ovviamente, è il maxi-appalto da 25 milioni, i cui lavori preliminari sono partiti in questi giorni. Si agirà con interventi strutturali sulla tranvia, per rendere più fluido il movimento delle vetture, ma si modificheranno anche pezzi di percorso. A piazza della Repubblica l’intervento più importante, con l’eliminazione del “giro largo” che conduce il tram davanti all’ingresso principale della stazione principale, e il restyling della piazza stessa. Restyling che interesserà anche piazza Cairoli, da dove sparirà la controversa “griglia” che svetta proprio al centro, e il viale San Martino, dove invece la pavimentazione stradale verrà portata “in pari” con quella dei marciapiedi, creando così, anche dal punto di vista estetico, una “vera” isola pedonale. Altri punti più impattanti: la fermata di Boccetta e il capolinea nord dell’Annunziata, anche qui con riqualificazione delle aree adiacenti.
Un anno di stop consentirà anche di ritrovarsi con altre vetture “revampizzate”, e cioè rimesse a nuovo. Con quella di ieri, dedicata a Mata e Grifone (la decorazione artistica, anche in questo caso, è stata realizzata dagli studenti del liceo Basile), sono sette le vetture recuperate. Altre due sono in lavorazione, oltre ad una terza, che è quella incidentata qualche settimana fa e i cui lavori sono già al 70%. L’obiettivo, fra un anno o poco più, è di ripartire con 10-12 vetture in servizio. Ma soprattutto di farlo con un servizio più efficiente e rapido.
Ridurre i tempi d’attesa a 10-13 minuti, facendo scendere quelli di percorrenza sotto i 40 minuti, è forse l’obiettivo principale. Contribuiranno gli interventi sull’infrastruttura, certo, ma non solo. È già partita, infatti, ma lontano dai riflettori, la sperimentazione dei famosi e tanto attesi semafori intelligenti, e cioè del sistema automatizzato grazie al quale una vettura del tram in transito troverà sempre, lungo il suo tragitto, il semaforo verde.

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