Vertenza Caronte & Tourist isole minori, l'ad incontra la Federmar Cisal e una delegazione di marittimi: a breve nuovo incontro con tutti i sindacati
Si è tenuta oggi la protesta indetta dalla Federmar Cisal contro le decisioni assunte dalla società che penalizzano i marittimi sia dal punto di vista economico che giuridico (stabilizzazione del rapporto di lavoro, turni, sulle modalità di sbarco che impedisce al marittimo di percepire la disoccupazione, fruizione dei riposi durante l'imbarco). "La Federmar - si legge in una nota del sindacato - ha ribadito che non consentirà alla Caronte &Tourist di mettere in atto azioni che possano diminuire i salari dei lavoratori e peggiorare le condizioni lavorative degli stessi. L'Amministratore delegato della Caronte l'Ing. Vincenzo Franza ha detto senza mezzi termini di non avere nessuna intenzione di fare marcia indietro rispetto ai provvedimenti adottati dalla società e comunicati alle organizzazioni sindacali. Il problema e' di natura economica la società non è in grado di sopportare il costo della gestione del personale che negli ultimi tempi è aumentato del 40%, anche a causa degli aumenti contrattuali, derivanti dal rinnovo del contratto nazionale nella misura del 12%, a fronte di una convenzione stipulata con il Ministero dei Trasporti che e' ancora ferma ai costi 2016". LA Federmar Cisal ha ribadito che "il rinnovo contrattuale, avvenuto dopo 7 anni non ha recuperato l'inflazione che ha colpito i salari dei lavoratori. Non può sfuggire ai vertici della società che nel 2023 conta un fatturato di 244 milioni di euro, che i salari dei lavoratori italiani sono i più bassi d' Europa, mentre il costo della vita incalza ogni giorno di più. Il rinnovo contrattuale è pur vero che ha una percentuale del 12% ma è altrettanto vero che non consente di recuperare il vertiginoso aumento dei prezzi laddove si considera che per una un litro d'olio ogni famiglia deve spendere 12 euro".hanno dichiarato Clara Crocè e Sebastiano Previti, rispettivamente Segretario Regionale Cisal Sicilia e Sebastiano Previti- responsabile territoriale. "Chiediamo la convocazione di tutte le organizzazioni sindacali - hanno proseguito - per rivedere le modalità la convenzione di imbarco, in quanto non è accettabile la modalità di impiego del personale che nello specifico non gli consente di usufruire dei riposi durante l'imbarco come da contratto di secondo livello. Eliminazione della chiusura anticipata dei contratti in essere con la dicitura consensuale, in quanto non consente al lavoratore l'accesso alla disoccupazione. I problemi della chiusura delle cucine, della autoproduzione, la mancata stabilizzazione dei marittimi. Appare strano che il 20 di ottobre 2024, la società dopo avere provveduto a siglare un accordo con le organizzazioni sindacali per stabilizzare i marittimi secondo un organigramma - continuano Crocè e Previt i- un mese dopo, in modo unilaterale. abbia assunto la decisione del congelamento le stesse. adducendo la crisi economica della società. L'Ing Franza ha preso atto della richiesta della Federmar ed ha assicurato una convocazione a breve delle organizzazioni sindacali. La Federmar - continuano Croce' e Previti - apprezzano la nuova convocazione finalizzata alla risoluzione di alcune problematiche tecniche. Se le risposte non dovessero essere risolutive ci rivolgeremo agli organi di governo per proclamare lo stato di crisi della Società Caronte &Tourist isole minori per chiedere il tavolo di confronto al Ministero dei trasporti e al governo Regionale in quanto la continuità territoriale non essere garantita abbassando i diritti e le restrizioni dei lavoratori marittimi".