Si avvicina l'inverno e con esso, per le famiglie che si sono appena “allargate” con l'arrivo di neonati, l'incubo bronchiolite. E cioè la principale causa di ospedalizzazione per i bambini di età inferiore a un anno: un tasso medio che è 16 volte superiore a quello annuale per l'influenza. Ma se da una parte c'è chi, come il Policlinico di Messina, avvia la campagna di vaccinazione e la accompagna con iniziative di sensibilizzazione e informazione, dall'altra si riscontrano, almeno finora, non poche difficoltà da parte dei pediatri nel reperire le dosi del vaccino stesso. Scriviamo finora perché, notizia di ieri, confermata da Tito Barbagiovanni, segretario regionale di Fimp Sicilia (Federazione Italiana Medici Pediatri), è atteso proprio per la prossima settimana, già da martedì, una importante fornitura da parte dell'Asp.
I vaccini contro il cosiddetto Rsv (Virus respiratorio sinciziale) sono in realtà anticorpi monoclonali, da somministrare a partire dalla nascita e fino al 13esimo mese di vita, con particolare riguardo ai soggetti a rischio (nati pretermine e per patologia). La strategia vaccinale prevede l’immunizzazione dei nuovi nati nella stagione epidemica (dal 1° ottobre al 31 marzo) a 24-48 ore dalla nascita, preferibilmente nei punti nascita e comunque entro la dimissione; i nuovi nati dal 1° aprile al 30 settembre, invece, dovranno essere immunizzati prima dell’inizio della stagione epidemica , a partire dal 1° ottobre e fino al 31 marzo, e comunque prima del compimento del 13° mese di vita.
In alcune regioni era stata messa in dubbio la possibilità di somministrare questi vaccini gratuitamente, suddividendo l'Italia tra regioni virtuose (cioè non soggette all'obbligo di rientro da deficit) e non. La Sicilia era nel secondo gruppo, ma il governo regionale ha assicurato che i bambini siciliani non verranno privati di questa opportunità (e ci mancherebbe, viene da aggiungere).
«Il problema è stato che le Asp, per problemi di budget, dopo una prima acquisizione e aver soddisfatte diverse richieste, poi non hanno comprato più vaccini, se non a macchia di leopardo – ci spiega Barbagiovanni –. E così molti pediatri, soprattutto nei territori di Messina e Palermo, che hanno tante richieste da parte dei pazienti, non hanno le dosi. Un problema che però dovrebbe essere in via di risoluzione, perché martedì dovrebbe esserci un’ulteriore fornitura».
Intanto al Policlinico, negli ambulatori di Patologia e Terapia intensiva neonatale dei reparti Neonatologia e di Pediatria, è iniziata la somministrazione, nei neonati entro l’anno di vita, del nuovo vaccino contro l'Rsv. E per fornire un’informazione consapevole e aggiornata alle famiglie il 28 Novembre, nel padiglione NI (auletta al secondo piano), alle 15, è stato organizzato un incontro rivolto alle famiglie proprio sulle misure di prevenzione per la bronchiolite.
«Ogni anno – sottolinea la prof. Eloisa Gitto, direttrice di Patologia neonatale e Tin, neo-eletta consigliera nazionale della Società italiana di Neonatologia – si stimano circa 600.000 casi nei neonati di età inferiore ad un anno, che richiedono assistenza medica, tra cui visite mediche, cure urgenti, accessi al pronto soccorso ed ospedalizzazioni».
L'anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale si chiama Nirsevimab e, ribadisce la ricercatrice universitaria Sara Manti, che da tempo si occupa di questo tema sia dal punto di vista assistenziale che scientifico, «serve a prevenire le malattie a breve termine (bronchiolite e sue complicanze) ed a lungo termine (wheezing respiratorio, asma) del tratto respiratorio causate da virus sinciziale, riducendo in questo modo anche la pressione sul sistema sanitario e sui costi associati».
L'obiettivo, chiarisce la direttrice di Pediatria, la prof. Malgorzata Wasniewska, «l’obiettivo è quello di fornire alle famiglie una corretta informazione e di adottare nuove strategie di prevenzione, finalmente destinate a tutta la popolazione pediatrica».
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