Testimonianze al vaglio per il tragico volo di Milazzo: si fa strada l’ipotesi di un moschettone sganciato
Restano molto critiche le condizioni di Martina Florian, la giovane turista dell’Alto Adige rimasta vittima dell’incidente di mercoledì nella riviera di Ponente mentre era impegnata con il padre, poi deceduto a causa delle conseguenze dell’impatto, in un volo in parapendio. La trentenne è ricoverata al Policlinico di Messina in prognosi riservata. A preoccupare i sanitari le numerose fratture esposte, un grave trauma all’addome e soprattutto un serio problema al piede destro che ha impattato in maniera violenta con una parte dell’impalcatura metallica della struttura abbandonata. Familiari e amici stanno seguendo con molta apprensione l’evoluzione del suo stato di salute sperando possa riprendersi, dopo aver dovuto subire il dramma della morte del papà. Markus Florian, bolzanino di 57 anni, era uno specialista del parapendio, con una grande esperienza alle spalle. L’uomo è morto a distanza di alcune ore all’ospedale di Milazzo mentre i medici lo stavano sottoponendo ad un esame diagnostico. Un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Le ferite riportate nella terribile caduta potrebbero non essere state la causa del decesso, ma l’uomo potrebbe aver subito uno shock violento a seguito dell’incidente. Incidente le cui cause continuano ad essere poco chiare. In Alto Adige Markus era molto noto proprio per i suoi lanci e ciò rende ancora più difficile comprendere cosa possa aver causato l’incidente. Perché, è evidente, qualcosa è andato storto. I carabinieri della Compagnia, agli ordini del capitano Alberto Del Basso, seguendo le disposizioni della Procura di Barcellona, stanno effettuando gli accertamenti e dopo aver posto sotto sequestro l’area interessata dalla tragedia, hanno ascoltato anche gli amici di Markus e Martina che si trovavano con loro in spiaggia, a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Massimo il riserbo su quanto riferito anche se sembrerebbe che pochi siano stati gli elementi utili forniti per dare chiarezza. Si spera in un migliore contributo da alcuni video che sono stati acquisiti, girati da cittadini mentre i due turisti erano in volo. Uno, in particolare avrebbe ripreso la caduta verticale sui resti del fabbricato che un tempo ospitava la discoteca Le Cupole. Ma cosa possa averla determinata non sarà facile e verosimilmente spetterà ad un perito nominato dalla Procura, cercare di risolvere il rebus. O eventualmente cercare di avere qualche ragguaglio dalla stessa Martina, quando, come tutti auspicano, riuscirà a riprendersi. A quanto pare la ragazza non è stata ancora informata della morte del padre che, peraltro – particolare toccante – è stato il primo a rincuorarla quando entrambi feriti, ma coscienti si sono ritrovati sul terrapieno tra il noto ritrovo e l’arenile in attesa dell’arrivo dei soccorritori. Dicevamo dei video. Sarebbero diversi e mostrerebbero padre e figlia volteggiare tranquillamente trasportati dalla brezza. Poi all’improvviso il crollo del parapendio. Un crollo verticale. Tutto in pochissimi secondi. Possibile, ci si chiede che Markus, con la sua esperienza, non sia riuscito, ad assumere il controllo e spostare il punto di caduta del paracadute? Il vento che poco dopo mezzogiorno era aumentato di intensità nella riviera di Ponente potrebbe aver determinato una difficile gestione dell’attrezzatura? O ancora si è tratto di un improvviso, maledetto guasto? Ieri è venuta fuori l’ipotesi – sino ad ora non avvalorata però dagli inquirenti – ma assai verosimile, che possa essersi sganciato all’improvviso uno dei due moschettoni, facendo precipitare nel vuoto l’uomo e la figlia, attaccata al seggiolino