Quel "gigante buono" che spalava nel fango di Giampilieri: Messina a lutto per Eliseo Scarcella
Era davvero un “gigante buono” Eliseo Scarcella. Un omone sempre pronto ad aiutare tutti. Come in occasione della devastante e tragica alluvione di Giampilieri, quando, in mezzo al fango, mise la sua generosità e il suo fisico prestante al servizio delle attività di soccorso. Molti lo ricordano mentre guardava con pietas quei morti, inghiottiti dalla melma, schiacciati dai crolli. E fa un certo effetto l’immagine che pubblichiamo a corredo di questo pezzo, che lo vede impegnato nel recupero di una vittima. Adesso, è lui che non c’è più. Che se n’è andato in un’anonima notte di fine novembre, a causa di uno dei tanti, troppi incidenti che continuano a insanguinare le strade del territorio comunale. Una beffa, uno strano scherzo del destino, se si pensa che solo domenica scorsa, da piazza Duomo, la presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada, Pina Cassaniti, invitava tutti a una maggiore prudenza alla guida, a comportamenti più responsabili. La stessa esortazione che farà oggi la Polizia stradale, tra le altre cose (come riferiamo nel pezzo a fianco) e che ripeterà nel corso del Progetto Icaro, rivolto alle scolaresche messinesi e ormai in rampa di lancio. Tornando all’incidente che ha stroncato la vita al cinquantaseienne Eliseo Scarcella, noto in città per la sua attività di insegnante di arti marziali e per il ruolo di direttore tecnico nella palestra universitaria di Palazzo Mariani, la Polizia municipale, diretta dal comandante Giovanni Giardina, ha ricostruito la dinamica dello scontro avvenuto mercoledì sera, intorno alle 23, in via Adolfo Celi, l’ex strada statale 114. Alla base del quale ci sarebbe una mancata precedenza di uno dei due veicoli entrati in rotta di collisione: la Moto Guzzi V85 in sella alla quale viaggiava Scarcella e la Volkswagen Golf condotta da un trentunenne messinese. Stando a quanto emerso dai rilievi effettuati dalla Sezione infortunistica della Polizia locale, coordinata dall’ispettore capo Giovanni Arizzi, il mezzo a due ruote procedeva in direzione Catania, mentre l’auto in direzione opposta. L’impatto si è verificato al bivio che conduce a Santa Lucia sopra Contesse: qui la vettura stava svoltando verso sinistra, quando ha centrato la motocicletta proveniente da nord. L’urto è stato violentissimo, come dimostrano i danni alla Moto Guzzi, ridotta a un rottame, e alla Golf. Sull’asfalto è rimasto immobilizzato proprio il cinquantaseienne, le cui condizioni sono apparse subito gravissime. All’arrivo dei soccorsi del 118, è stato caricato su un’ambulanza del servizio di emergenza-urgenza, che lo ha trasportato al Pronto soccorso del Policlinico. Ma dopo poco tempo, il suo cuore ha cessato di battere. Per questo, come atto dovuto, la sostituta procuratrice Annamaria Arena ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio stradale, l’automobilista trentunenne. La terribile notizia ha raggiunto innanzitutto i familiari di Eliseo Scarcella, che lascia moglie e figli, per poi diffondersi rapidamente in città.