Nuovo sequestro di beni, dopo quello del maggio scorso da un milione di euro, per il tortoriciano 65enne Gino Calcò Labruzzo, fratello di Salvatore, considerato dalla Distrettuale antimafia di Messina come il referente per Montalbano Elicona del gruppo mafioso dei Batanesi. Il decreto, siglato dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Messina, il collegio era presieduto dal giudice Domenico Armaleo, è stato richiesto dai magistrati della Dda di Messina, il gruppo di lavoro coordinato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio. Questo ulteriore step processuale, spiegano i giudici, è dovuto al fatto che “è emersa una novità, ossia che il conto corrente... rappresenta lo strumento attraverso cui il proposto, per il tramite di una società di comodo fittiziamente intestate a terzi, ha captato e potrebbe ulteriormente captare indebitamente contributi Agea”. Quindi i giudici della Prevenzione hanno disposto il nuovo sequestro a carico del conto corrente della “F.lli Calcò Labruzzo società Semplice Agricola”, acceso alle Poste Italiane nel 2019. Amministratore è stato nominato l’avvocato Nunziello Anastasi, l’udienza di trattazione sarà il 10 dicembre, giorno in cui Calcò Labruzzo comparirà davanti al collegio con l’assistenza del suo difensore di fiducia, l’avvocato Lucia Cianferoni di Roma.