Nessuno sconto di pena in appello per un giovane accusato di aver violentato una ragazza con la quale aveva avuto una relazione sentimentale. La sentenza è della Corte d’appello presieduta dal giudice Bruno Sagone che ha confermato la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti di L.M.,24 anni. Il processo di primo grado si era concluso nel luglio 2023 e prevedeva anche un risarcimento danni per la ragazza che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Fabio Mirenzio. Contro questa sentenza è stato presentato appello ma i giudici di secondo grado hanno confermato il verdetto precedente. Il giovane doveva rispondere di aver portato la ragazza in una zona isolata e di averla costretta ad un rapporto sessuale. In un primo momento lei aveva tentato di scappare ma lui l’aveva raggiunta e le avrebbe tirato i capelli prendendola a schiaffi e pugni per farla rientrare in auto dove l’aveva costretta a subire un rapporto sessuale. La vicenda si è consumata tutta in una serata, il 19 agosto 2020, in un villaggio della zona sud ed è emersa a seguito della denuncia presentata ai carabinieri dalla ragazza che, sotto choc aveva deciso di parlare della sua terribile vicenda. La ragazza aveva raccontato di conoscere il giovane fin da quando era piccola. Da qualche anno il rapporto si era modificato in una relazione sentimentale che lei, da alcuni giorni, aveva deciso di interrompere. Si erano create incomprensioni che l’avevano portata a decidere di chiudere definitivamente la relazione. Quella sera i due giovani si erano incontrati per caso, lui era con alcuni amici ma ad un certo punto l’aveva fatta salire in auto e portata in un posto appartato dove l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale schiaffeggiandola e tirandole i capelli quando lei aveva tentato di andare via. La ragazza era poi tornata a casa da sola e, ancora parecchio scossa, aveva deciso di presentare una denuncia ai carabinieri.