Definitiva la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione a carico di Gaetano Sebastiano Liuzzo Scorpo, 45enne originario di San Salvatore di Fitalia, chiamato a rispondere dell’accusa di tentata estorsione aggravata.
Si tratta del procedimento giudiziario nato dall’inchiesta “Castello” con cui, nel 2018, la Direzione distrettuale antimafia di Messina fece luce su una serie di attività estorsive sul territorio dei Nebrodi nel biennio tra il 2011 e il 2012, per le quali era contestata l’ipotesi di associazione mafiosa legata al clan tortoriciano dei “Batanesi”.
A scrivere l’ultimo verdetto sulla vicenda processuale è stata la Quinta sezione della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso proposto dall’imputato in relazione al trattamento sanzionatorio applicato dalla Corte d’appello di Messina, pronunciatasi in sede di rinvio dopo l’annullamento parziale della precedente sentenza.
I giudici d’appello nel 2022 avevano infatti condannato quattro persone (due le posizioni già passate in giudicato, ndc), tra cui Liuzzo Scopro a nove anni e sei mesi di reclusione, poi, all’esito del rinvio di Cassazione, nell’aprile scorso la Corte di secondo grado decise l’assoluzione per non aver commesso il fatto dell’imputato dall’accusa di appartenenza alla contestata associazione di stampo mafioso.
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