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Slittano i lavori del Ponte Mela: soffrono ancora Milazzo e Barcellona

La data prevista per la consegna dell'opera che era stata fissata per il prossimo 20 dicembre 2024, non sarà rispettata

I lavori di ristrutturazione del Ponte sul torrente Mela, consegnati al Consorzio di imprese con sede a Bari, il 27 dicembre 2021 e che – secondo ultimo cronoprogramma comunicato in maniera informale dall'attuate ingegnere capo del Genio Civile Santi Trovato, dovrebbero essere ultimati per la consegna dell'opera, per il prossimo 20 dicembre 2024 – quasi sicuramente subiranno un ulteriore ritardo.
Infatti, è di ieri la notizia circolata a Palazzo Longano circa un ulteriore ritardo nella consegna delle travi prefabbricate in cemento precompresso che, poggiate sui piloni ristrutturati, dovrebbero sorreggere il nuovo impalcato del viadotto a quattro campate previsto per l’attraversamento del greto del torrente Mela. Infatti, l’annunciato trasporto delle nuove travi in cemento precompresso atteso nei primi giorni di novembre non è ancora avvenuto. Ieri, poco dopo mezzogiorno, lo stesso ingegnere capo del Genio civile, il quale ricopre anche l'incarico di responsabile unico del procedimento relativo ai lavori di ristrutturazione dello stesso viadotto che permette di collegare i territori di Barcellona e Milazzo, congiungendo la strada provinciale che si snoda lungo la litoranea, ha risposto alla richiesta del comune di Barcellona che le travi saranno consegnate dopo il prossimo 15 novembre. Non è stata infatti indicata una data certa.
Di certo c’è soltanto che la prevista data per la consegna dell'opera che era stata fissata per il prossimo 20 dicembre 2024, non sarà rispettata. Non lo consentiranno i tempi di lavorazione per ultimare l’impalcato e per effettuare il successivo collaudo. In precedenza, come si ricorderà, era stata fissata come data di ultimazione dell'opera quella del 5 settembre 2024. Una data poi superata a causa della necessità di effettuare una perizia di variante, che è stata adottata per modificare il progetto originario dell'impalcato, per la realizzazione del quale erano state previste travi in cemento armato precompresso di notevoli dimensioni, del peso superiore ai limiti di portata dei viadotti dell’autostrada A20 che non riuscirebbero a sopportare trasporti eccezionali di un peso così elevato. Infatti, per porre rimedio a quella previsione progettuale lo stesso Genio Civile, stazione appaltate che ha provveduto anche alla progettazione esecutiva dell'opera viaria che appartiene alla Città Metropolitana, ha optato per la perizia di variante che ha permesso di ridurre le sezioni delle travi, aumentando allo stesso tempo il numero di esse.

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