Si farà una perizia medico legale per accertare la capacità di intendere e volere del giovane considerato l’autore di furti con il metodo della vetrina spaccata.
Il ventitreenne era stato arrestato lo scorso 11 ottobre dagli agenti delle Volanti che lo avevano sorpreso a Maregrosso subito dopo aver messo a segno un furto ai danni di un fast food della zona. A seguito della convalida dell’arresto, la giudice Antonella Crisafulli aveva disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico rinviando ad un’altra udienza il processo per direttissima disposto nei confronti del giovane. Ieri il processo è entrato nel vivo. Il giudice, accogliendo l’istanza dell'avvocato Oleg Traclò, difensore del giovane, ha disposto una perizia medico legale per accertare sia la capacità di intendere e volere del giovane al momento in cui è stato commesso il fatto al centro del processo, sia per accertare la capacità del giovane di stare in giudizio. È stato nominato il dott. Toscano come consulente che dovrà presentare una relazione. Il processo è stato quindi rinviato a gennaio. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per altri episodi simili, era stato arrestato di notte dagli agenti delle Volanti che lo avevano sorpreso nei pressi del fast food. Da tempo gli agenti delle Volanti indagavano su alcuni furti messi a segno dagli “spaccavetrine” che hanno creato non poco allarme tra i commercianti del centro. Non è chiaro se il giovane sia autore anche di altri episodi simili.
Lo “spaccavetrine” di Messina: disposta una perizia
Il processo del ventitreenne accusato di furto ad un fast food di Maregrosso
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