Gran via vai di autocisterne ieri mattina nel cantiere del raddoppio ferroviario di Nizza di Sicilia, attorno alle vasche di raccolta degli inerti contenenti arsenico.
I mezzi pesanti di almeno una società specializzata in raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti e reflui liquidi hanno fatto ingresso nell’area di stoccaggio molto probabilmente per portare via le acque contenute all’interno delle vasche, la qui quantità sarebbe aumentata dopo le piogge degli ultimi giorni. Operazioni svolte all’indomani del sequestro preventivo disposto dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha messo i sigilli su una vasca contestando l’attività di recupero di rifiuti non pericolosi svolta difformemente alle prescrizioni imposte dal titolo autorizzatorio e l’immissione di rifiuti nelle acque superficiali-sotterranee. Un sequestro svolto nell’ambito di un’indagine il cui perimetro è ancora sconosciuto.
In paese proseguono le attività finalizzate ad individuare le cause che hanno portato all’aumento del valore di arsenico nei pozzi che alimentano l’acquedotto e che hanno costretto a vietare l’uso potabile dell’acqua: il sindaco Natale Briguglio ha reso noti i risultati del prelievo effettuato il 5 novembre nei pozzi di contrada Piana e la presenza dell’arsenico è scesa a 10,3 microgrammi/litro, rispetto agli 11 microgrammi/litro del 30 ottobre, ma sempre superiore al valore limite di 10.
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