Messina

Domenica 24 Novembre 2024

“Ridimensionamento” scolastico: altri tre accorpamenti di istituti a Messina, Barcellona e S. Agata Militello

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, è stato salvato salvabile. Non saranno cinque, come in una prima fase si prevedeva, gli accorpamenti degli istituti scolastici messinesi nell’anno 2025-26, ma tre. Ed è anche per questo che la prima stesura del piano di dimensionamento scolastico, presentato due giorni fa nella conferenza territoriale che si è tenuta a Palazzo dei Leoni, è stata approvata all’unanimità, con l’astensione “tecnica” dei sindaci. «Nel corso del confronto sono state ascoltate le varie istanze provenienti dai rappresentanti scolastici e del territorio», ha detto il sindaco metropolitano Federico Basile. E da più parti è stato riconosciuto che, forse, in questa fase, più di questo non si poteva ottenere. Un anno fa erano 11 gli accorpamenti previsti, poi quattro furono salvati grazie al Milleproroghe, ma proprio per questo si prevedeva che almeno quei quattro, forse pure cinque, sarebbero “rientrati” quest’anno. E invece le “fusioni” saranno tre: nel capoluogo l’istituto superiore Jaci con l’istituto tecnico nautico Caio Duilio, a Sant’Agata Militello il l’Itis Torricelli con l’Itet Tomasi di Lampedusa, a Barcellona l’istituto comprensivo Nino Pino Balotta con il comprensivo D’alcontres, che però cederà dei plessi alla Foscolo. Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Leon Zingales, conferma che «la conferenza si è svolta in un clima di massima collaborazione, si procede con il piano avviato già l’anno scorso. Ringrazio tutti per le condivisione e sono soddisfatto del lavoro fatto». Meno soddisfatti, ma per le questioni di principio che stanno alla base di quello che, a conti fatti, è comunque l’ennesimo “ri”dimensionamento scolastico, sono i sindacati. «Ribadiamo con forza la nostra contrarietà ad ogni tipo di dimensionamento scolastico – dice la segretaria generale della Flc-Cgil Messina, Patrizia Donato –. Da oltre un anno abbiamo messo in campo a tutti i livelli, provinciale, regionale e nazionale, una battaglia serrata contro i tagli proposti dal governo. Con l’inizio del nuovo anno siamo ancora a discutere di ulteriori accorpamenti. Portiamo l’esperienza negativa dello scorso anno, in cui si è visto come le proposte degli Uffici scolastici provinciali e regionale siano state poi stravolte da decisioni di natura politica, basate su regole e logiche che nulla hanno avuto a che fare con la tutela dei territori fragili o con la salvaguardia del diritto allo studio».

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