Santa Teresa di Riva, raccolta delle acque insufficiente: così le strade si trasformano in torrenti
Strade che si trasformano in torrenti, arterie principali dove spuntano dei veri e propri laghi generati dagli allagamenti e automobilisti e pedoni bloccati senza via di uscita. È lo scenario al quale si assiste ormai ad ogni acquazzone in varie zone di S. Teresa di Riva, dove i sistemi di raccolta e smaltimento delle acque piovane continuano a dimostrarsi inefficienti. Anche dove il Comune è intervenuto in tempi recenti, come ad esempio la parte bassa della via Sparagonà, tra la via Santi Spadaro e il lungomare, tratto interessato dalla realizzazione di due caditoie a griglia che però non riescono a recepire e smaltire tutta la quantità di acqua che ricevono. Di conseguenza la pioggia scorre senza essere raccolta e raggiunge la Statale 114, dove in parte finisce nelle altre caditoie e in parte prosegue verso mare. Un’opera, progettata dal Comune con un stanziamento di 110.000 euro (70.000 dal Governo nazionale e 40.000 dal bilancio), rivelatasi insufficiente a risolvere completamente il problema degli allagamenti: la grata, infatti, emette dei “rigurgiti” sulla superficie stradale nel punto in cui la caditoia è collegata con la condotta di smaltimento, segno che evidentemente il liquido non riesce a defluire in tempo e trova sfogo verso l’alto, anche se il dimensionamento della canalizzazione di norma deve far defluire l'acqua senza inconvenienti. Limiti tecnici, legati anche alla presenza di sottoservizi che non hanno consentito di realizzare caditoie più profonde e in grado di accogliere un maggiore volume d’acqua. Sulla criticità è intervenuto ieri il Partito democratico: «Ad ogni pioggia si rimane sequestrati in casa o nelle attività lavorative, esposti ai pericoli - evidenzia il circolo cittadino guidato da Carmelo Maccarrone - è già la seconda volta, in poche settimane, che anche la via Sparagonà si trasforma in un torrente in piena con i seri disagi che ne conseguono.