Da parecchio tempo ormai, c’è gran fermento nell’estremo sud del territorio comunale di Messina. Lo si nota soprattutto percorrendo la strada statale 114: all’altezza di Giampilieri, campeggia la segnaletica orizzontale e verticale tipica dei lavori in corso, così come, tutt’intorno, le reti di recinzione di colore arancione delimitano un’area di cantiere in cui maestranze e mezzi d’opera risultano attivissimi. Fanno parte del Consorzio formato da Webuild e Pizzarotti, incaricato da Rfi di realizzare il raddoppio ferroviario tra Giampilieri e Fiumefreddo.
Nel villaggio messinese, proseguono a ritmo sostenuto gli interventi, nell’ambito degli appalti di Rete ferroviaria italiana (e quindi del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane) finalizzati al potenziamento del collegamento della direttrice Palermo-Catania-Messina (commissario di governo dell’intera opera è Filippo Palazzo), che completerà il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania, attraverso la realizzazione di 42 chilometri di nuovo doppio binario, di cui circa 37 in sotterranea e in variante rispetto all’attuale linea su rotaia. Proprio a Giampilieri, si stanno ultimando le operazioni riguardanti il montaggio della talpa, una delle cinque frese meccaniche a piena sezione complessivamente previste nel progetto e che sarà impegnata nello scavo delle gallerie Scaletta e Quali, rispettivamente lunghe 2,7 e 4,2 chilometri.
Sono due i lotti in cui si divide il progetto del completamento del raddoppio della linea che collega le città di Messina e Catania: il primo, che si estende da Fiumefreddo fino a Taormina, si sviluppa lungo un tracciato di 13,9 km con due viadotti (per circa 1 km), tre gallerie (a Calatabiano, Taormina lato Catania, dove dallo scorso mese di luglio opera la Tunnel boring machine denominata “Lucia” e nell’interconnessione di Letojanni) per un totale di 10,8 km, una galleria artificiale (Fiumefreddo) di 1 km, la nuova stazione sotterranea di Taormina e le due fermate Fiumefreddo-Calatabiano e Alcantara-Giardini Naxos; il secondo, invece, prevede 28 km di nuova linea a doppio binario, con sei viadotti per circa 2 km, otto gallerie (Taormina lato Messina, le cui operazioni di scavo sono in corso in modalità tradizionale, Letojanni, Forza d’Agrò, Sciglio – dove da fine aprile è attiva la Talpa “Igea” –, Nizza, Alì, Quali e Scaletta) per circa 25,3 km in sotterraneo, due stazioni (Letojanni e Sant’Alessio-Santa Teresa), altrettante fermate (Nizza-Alì, Itala-Scaletta).
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