Si è concluso con un rigetto l’appello presentato dal Comune di Furnari al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana contro la localizzazione dell’impianto di trattamento rifiuti in contrada Zuppà, su terreni della Tirrenoambiente. I giudici del Cga, così come avevano già fatto in primo grado i giudici del Tar di Catania, hanno dichiarato irricevibile il ricorso. La questione, che ha visto opporsi il Comune di Furnari alle amministrazioni di Mazzarrà Sant’Andrea e della Srr Messina Provincia, oltre che alla società concessionaria Asja Ambiente che dovrebbe realizzare l’impianto industriale, riguardava l’interesse legittimo della comunità di Furnari a contestare la scelta della localizzazione dell’impianto. Tuttavia, il collegio ha rilevato la tardività della notifica del ricorso introduttivo di primo grado, confermando così la decisione del Tribunale amministrativo regionale in merito. Il Comune di Furnari aveva motivato il ricorso al Cga, contestando la scelta dell’area per l’impianto di trattamento rifiuti, esponendo il potenziale impatto ambientale che tale struttura potrebbe avere sulla comunità residente. Tuttavia, il Consiglio di giustizia amministrativa ha precisato che la questione in esame non riguarda direttamente una lesione concreta e attuale del diritto alla salute dei cittadini, bensì una posizione di interesse legittimo connessa alla scelta della localizzazione dell’impianto, distinta dal diritto soggettivo alla salute, spettante invece a ciascuna persona fisica. Non è un caso, infatti che con atto notificato il 13 novembre 2020 e depositato in pari data, molte persone fisiche – residenti o domiciliate presso il Comune di Furnari – spiegavano intervento “ad adiuvandum”, chiedendo l’accoglimento del ricorso. Per i motivi di irricevibilità posti alla base del rigetto dell’appello, il Cga ha sottolineato che l’azione demolitoria del Comune di Furnari è soggetta al termine decadenziale previsto dall’art. 29 del codice del processo amministrativo. La notifica del ricorso, eseguita il 30 settembre 2020, è risultata tardiva rispetto alle delibere del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea che stabilivano la localizzazione dell’impianto, risalenti al 9 novembre 2018, 13 agosto 2019 e 7 dicembre 2019, tutte pubblicate in tempi precedenti.