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Stromboli, il flusso lavico si attenua. Ginostra tra lavori e dure proteste

Si è gradualmente esaurito, a partire dalle prime ore di ieri, ed è in raffreddamento, sullo Stromboli, il flusso lavico generatosi sabato pomeriggio, dall’area craterica nord, subito dopo l’esplosione “maggiore”. Lo comunica l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo a seguito delle analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza. Permane quella che è l’attività esplosiva ordinaria del vulcano. Dal punto di vista sismico, l’ampiezza del tremore, dopo il picco, coincidente con l’evento di sabato, si è attestata su valori medi.
Intanto sull’isola (sui versanti strombolano e di Ginostra) sono andate avanti, nonostante il giorno festivo, le operazioni di sgombero del materiale trasportato dalle acque meteoriche, lo scorso 19 ottobre, sulle stradelle e sentieri. Gli interventi vedono impegnate le ditte Fra.Ma di Barcellona Pozzo di Gotto (a Ginostra) e Scafidi di Lipari (a Stromboli). Si tratta della prima parte dei lavori, alla quale seguiranno quelli sulle aste torrentizie. Intanto, in una nota, la Pro loco “Amo Stromboli” sottolinea come «l’alveo dei torrenti si è ampliato, riempito di detriti di ogni genere e anche da rocce che, solo a guardarle, fanno paura, altro che vulcano. Visto il ripetersi frequente delle alluvioni, nella popolazione si è ovviamente creato uno stato di ansia e incertezza che deve essere alleviato con un’informazione puntuale sullo stato dei sopralluoghi e delle azioni intraprese, disponendo e condividendo le direttive e i provvedimenti del caso».
La Pro loco, nell’evidenziare «come da luglio a oggi siano cessati gli incontri con la popolazione e finite le assemblee di “democrazia diretta”, nonostante non manchino le questioni complesse e impegnative», ha sollecitato che «venga presa in considerazione l’organizzazione di una assemblea pubblica, richiesta da 130 cittadini e anche da noi, poiché in occasione dell’alluvione del 19 ottobre nessuna Autorità istituzionale si è recata a Stromboli e Ginostra». E una vibrante protesta arriva da Ginostra. «Il cimitero di Ginostra – scrive Riccardo Lo Schiavo – è l’unico nelle Isole Eolie dove non si è tenuta alcuna funzione religiosa. E stavolta nessuno può avanzare l’alibi della chiesa ancora chiusa per i lavori di restauro e messa in sicurezza né di una qualsiasi problematica collegata ai trasporti (considerate le ottimali condizioni meteo, ndc). Viene proprio da pensare che, a livello locale, quella di Ginostra sia considerata una comunità di serie Z».

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