Il maltempo ha lasciato un segno profondo a Valencia, dove i violenti temporali hanno costretto gli abitanti a fronteggiare chiusure, trasporti sospesi e un costante allarme per possibili ulteriori piogge. Tra i numerosi studenti Erasmus di Messina che si trovano nella città spagnola, molti hanno raccontato l’esperienza di questi giorni segnati dall’allerta meteo e dall’incertezza per la situazione ancora instabile. Erika Spitaleri, studentessa presso l’Universidad de Valencia Clinica Odontologica, racconta la sua esperienza: «Stiamo in casa da qualche giorno perché l’università e le biblioteche sono chiuse ormai da tre giorni, prima per l’allerta meteo e ora anche per il lutto nazionale. Nei supermercati, le bottiglie di acqua e di cibo come carne sono state prese d’assalto dalla popolazione per fare scorte. Anche i trasporti sono fortemente compromessi: la metro è chiusa a causa di allagamenti e pochi autobus riescono a garantire il servizio. A casa, l’acqua corrente durante la mattina è disponibile solo a intermittenza, probabilmente a causa di lavori di manutenzione». La situazione, come evidenziato da Erika, è drammatica. «Molti dei miei compagni di università, soprattutto quelli che vivono nelle periferie e nei paesi vicini, stanno condividendo video drammatici della devastazione causata dall’alluvione. So che ci sono stati oltre 90 morti e molte persone risultano ancora disperse» aggiunge con una nota di preoccupazione. «Abito nel centro di Valencia, dove abbiamo “solo” visto molta pioggia e vento, senza vere inondazioni. Tuttavia, anche qui ci sono state conseguenze. Alcuni miei amici italiani, che erano venuti a trovarmi, hanno avuto difficoltà a rientrare in Italia: tutti i voli sono stati cancellati, costringendoli a passare ore in aeroporto». Giovanna Fazio, studentessa di Medicina che vive nella zona di Amistat, conferma la gravità della situazione pur rimanendo al di fuori dell’area più colpita: «Martedì mattina ha piovuto poco e poi solo vento. Ieri 31 ottobre, il tempo è stato sereno e soleggiato. Ci arrivano allerte al telefono, ed è fortemente consigliato non uscire, soprattutto con veicoli». Giovanna racconta di aver visto molti video devastanti, ma nella sua zona non ci sono stati danni significativi. Emanuele Fragomeni, studente di Medicina, aggiunge: «Il giorno di maggior criticità è stato il 29 ottobre, in cui sono stati registrati i maggiori danni. Fortunatamente, il quartiere Amistat non ha subito gravi danni, se non qualche albero crollato a causa del vento. I valenciani hanno un forte senso di appartenenza, con molte raccolte fondi e punti di incontro per donare cibo e provviste per le vittime della tempesta». La comunità si è mobilitata per supportare chi ha subito perdite. Anche Simone Marmino, studente di Giurisprudenza, ha condiviso la sua esperienza, affermando che non ci sono stati danni gravi nel suo quartiere: «Ho visto tanti video devastanti da telefoni di altri ragazzi. La pioggia è stata intensa e il vento fortissimo, ma fortunatamente la mia zona è rimasta relativamente tranquilla». Tuttavia, la situazione dell’acqua rimane problematica, poiché «l’acqua va e viene molto spesso, quindi non sai quando potrai averla». Mentre i ragazzi di Messina continuano a seguire gli sviluppi, la situazione meteorologica sembra migliorare, con il sole che fa capolino tra le nuvole. Tuttavia, «è previsto altro maltempo nei prossimi giorni» avverte Emanuele. «La gente si è fiondata nei supermercati per fare scorte, e nonostante noi qui stiamo bene, la paura rimane». La comunità di Valencia, unita più che mai, si prepara a fronteggiare ogni eventualità con il coraggio e la resilienza che la contraddistinguono, mentre gli studenti di Erasmus osservano e partecipano a un momento cruciale per la città.