Denuncia il marito per maltrattamenti che sono risultati inesistenti e si ritrova imputata per calunnia. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale, Giuseppe Caristia, accogliendo l’opposizione inoltrata dagli avvocati Francesco Pellegrino e Giuseppe Lo Presti, i quali si sono opposti alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura anche per la donna sedicente vittima che aveva accusato il coniuge di maltrattamenti, ha dapprima disposto l’archiviazione per il marito dell’accusatrice – risultato innocente già in corso delle indagini preliminari – mentre per quanto riguarda la donna che aveva accusato di reati gravi il marito pur sapendolo innocente, su istanza dei due difensori, avvocati Pellegrino e Lo Presti, ha ordinato all’ufficio di Procura di formulare l’imputazione coatta per l’ipotesi di reato di calunnia nei confronti della donna, la quale – come risultato dalle indagini difensive – avrebbe falsamente accusato il marito di “maltrattamenti e persino di volerla uccidere”. L’uomo, stimato professionista, una volta appreso delle false accuse della donna, aveva proposto denuncia per calunnia nei confronti dell’ex moglie per il tramite dello studio legale dell’avvocato Giuseppe Lo Presti, producendo video e registrazioni. Dalle denunce dell’uomo era emerso un quadro ben più complesso, in relazione a un presunto tradimento da parte della ex moglie che, verosimilmente, l’aveva indotta a richiedere la separazione dal marito e l’affidamento dei figli minori con l’accusa di presunti maltrattamenti. In particolare il Gip Caristia ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Francesco Pellegrino e Giuseppe Lo Presti, ordinando, per la moglie della persona offesa l’imputazione coatta per il reato di calunnia, con specifico riferimento ad un episodio nel corso del quale la donna aveva allertato le Forze dell’ordine denunciando, a quanto pare falsamente, che l’uomo fosse addirittura pronto ad ucciderla. In attesa che l’ufficio di Procura adempia all’ordine di formulare l’imputazione, l’uomo può certamente tirare un sospiro di sollievo per essere uscito immune da accuse risultate infondate ed infamanti. Accuse che nella prima fase dell’intera vicenda lo avevano perfino esposto al rischio di essere sottoposto a misure cautelare. Solo le tempestive denunce proposte dall’uomo, con l’assistenza dei suoi legali, hanno permesso di far luce sulla realtà dei fatti, sulla falsità delle accuse mosse dalla denunciante, per la quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione, così come era stata chiesta per l’ex marito che da iniziale sospettato è risultato innocente.