È stato condannato a sette anni e sette mesi di reclusione un 67enne di origini giordane, Fayez Abdel Hadi, già in servizio come ostetrico all’ospedale di Sant’Agata Militello, ritenuto responsabile dell’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di alcune donne che erano state seguite dallo stesso durante le fasi antecedenti al parto.
Il verdetto è stato emesso ieri a conclusione del processo di primo grado dal collegio del Tribunale di Patti presieduto da Ugo Scavuzzo, giudici Eleonora Vona e Giovanna Ceccon, che nel proprio dispositivo ha applicato anche la sospensione dell’imputato dall’esercizio della professione per tre anni, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente la tutela, curatela e amministrazione di sostegno, il divieto per un anno dopo l’esecuzione della pena di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e l’obbligo d’informare gli organi di polizia sui propri spostamenti.
A carico dell’imputato, in solido con l’Azienda sanitaria provinciale di Messina chiamato in causa come responsabile civile, è stata quindi disposta la condanna al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede alle parti civili costituite, in particolare dodici delle donne che figuravano nell’elenco delle parti offese.
I fatti oggetto d’imputazione risalgono al periodo tra gennaio e dicembre 2017. Fu l’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti e condotta dai carabinieri della Stazione di Acquedolci all’epoca guidata dal luogotenente Salvatore Porracciolo, a ricostruire quattordici episodi in particolare che si sarebbero verificati presso le sale visita del reparto di Ostetricia del nosocomio santagatese. Per l’accusa gli atti sessuali, consistenti in palpeggiamenti a mani nude delle zone erogene delle gestanti, venivano dissimulati quali tecniche mediche di presunta valenza terapeutica necessarie per monitorare o facilitare le fasi pre-parto.
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